2011-09-19 15:55:28 UTC
"Perché il premier dovrebbe farsi da parte ora che non c'è stata alcuna scissione nella maggioranza, una maggioranza che ha il merito di aver varato manovra di dimensioni gigantesche per salvare il paese?", ha ammonito il responsabile del telegiornale dell'ammiraglia Rai. "In fondo - ha proseguito - ci sarebbe un'unica ragione per disfarsi di questo governo: proprio il diktat della magistratura che non lo vuole e il giudizio della grande stampa a cui non è mai piaciuto. Considerazioni ragionevoli per alcuni ma a mio avviso per nulla convincenti e che hanno ben poco a che fare con le regole della democrazia. Anche perché, con l'opposizione alle prese con i suoi problemi, non si vede all'orizzonte una maggioranza alternativa che possa varare qualsiasi manovra in una situazione di emergenza. E questa è una considerazione razionale di non poco conto".
Ricordando la fallita mozione di sfiducia dello scorso dicembre, Minzolini ha insistito: "Non si vede perché dovrebbe cadere oggi, sulla scia di intercettazioni che ledono pesantemente la privacy
di Berlusconi per iniziative processuali in cui premier non solo non è indagato come a Bari, ma è addirittura parte lesa come a Napoli".
Meno brutalmente diretto, ma forse persino più spericolato, il messaggio recitato da Giuliano Ferrara subito dopo la sigla di chiusura del Tg1 nella sua "Radio Londra". Anche in questo caso una difesa spudorata del presidente del Consiglio, tanto giudiziaria quanto politica, condita da inesattezze e battute denigratorie sui magistrati inquirenti e apparente equidistanza. Non c'è malcostume e ricattabilità che tenga: per il direttore del Foglio Berlusconi è senza mezzi termini "un eroe" (affermazione temerariamente ripetuta più volte) e come tale la sua unica colpa è quella di non essersi scusato con gli italiani per alcuni dettagli. "Maneggiare troppi contanti, parlare con un telefonino peruviano" e "anche nei comportamenti che riguardano il pubblico, come nell'uso degli aerei di stato e delle raccomandazioni", l'unica cosa che si può imputare al premier è un po' do "sciatteria". Ma una volta fatta ammenda - è il ragionamento di Ferrara - Berlusconi potrebbe finalmente attaccare e spiegare che "il vero scandalo è nelle intercettazioni", e che "la mia vita privata viene usata strumentalmente per abbattere la mia funzione pubblica"."La base del contrattacco - ha proseguito Radio Londra - non può essere che quella di presentarsi dai magistrati. Altro che Palazzo Chigi, deve andare a Napoli dai giudici, da questi ragazzotti in cerca di protagonisti. Che c'entra con il ricatto, il fatto che amici insistenti ti spillano quattrini. Deve dire 'Io sono generoso, aiuto gli amici, trovate un reato in questo?'".
La clamorosa doppietta non è passata naturalmente inosservata né all'opposizione, né ai vertici della Rai. "Fermo restando il diritto di ogni direttore di fare editoriali o commenti, magari senza eccedere in termini di frequenza, l'opinione espressa stasera dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini è strettamente personale e non impegna in alcun modo la Rai", si è precipitato a precisare il presidente Paolo Garimberti.
"Con la direzione di Minzolini - è il commento dell'Idv - il Tg1 è diventato la dependance dell'ufficio legale del premier. Tutto ciò in spregio alla funzione del servizio pubblico, dei cittadini che pagano il canone e del dovere di cronaca che dovrebbe seguire ogni buon giornalista. Il direttorissimo si comporta come un deputato del PDL più che come un cronista".
(19 settembre 2011)