Il problema è che hanno costruito ABUSIVAMENTE attorno ad una cava di tufo adibita a discarica leggi qua :
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Storie di ordinario abusivismo
Data di pubblicazione: 02.03.2007
Cifre inquietanti e meccanismi dell'abusivismo nel napoletano nei due articoli sui dati di un'inchiesta comunale e sul caso Casalnuovo. Da la Repubblica, ed. Napoli, 2 marzo 2003 (m.p.g.)
Radiografia degli abusi in città il record tra Pianura e Soccavo
Roberto Fuccillo – la Repubblica, ed. Napoli, 2 marzo 2007
Oltre 1300 pratiche, quasi 200 mila metri cubi, per un valore di circa 350 milioni. Eccolo qui il fatturato dell´abusivismo a Napoli, per il solo 2006. Fotografato dall´osservatorio apposito del Comune e rielaborato, in alcune sue parti, da uno studio effettuato dal gruppo consiliare di An, che ne ha presentato ieri le risultanze. L´infestazione colpisce ovunque. Il record è a Pianura-Soccavo, con quasi 70 mila metri cubi nuovi. Segue la periferia nord di Piscinola, Chiaiano e Marianella, con oltre 45 mila metri cubi. Sono anche le aree di elezione della speculazione: qui è infatti altissimo sia il rapporto fra superficie e numeri di interventi (circa 150 metri quadrati a operazione) sia il rapporto fra cubature e superfici.
Insomma è qui che si costruisce massicciamente, mentre altrove si possono trovare spazi meno estesi e cubature inferiori, per un quadro più compatibile anche con l´abusivismo minore della piccola soprelevazione o della copertura della veranda. Colpisce però che persino nel centro della città , la Municipalità I, si registrino 5000 metri cubi illegali.
«Spuntano manufatti come funghi anche all´Arenella o a Posillipo, a via Manzoni e a Marechiaro», spiega Andrea Santoro. Un mercato lucroso assai. Pietro Diodato ha calcolato che il valore a prezzo di mercato di questi manufatti si aggira sui 350 milioni. Il record è dalle parti di Miano-Secondigliano, con 80 milioni. Seguono i 75 di Pianura-Soccavo e i 50 di Barra-Ponticelli e di Chiaiano-Piscinola. Situazione grave, che spinge An a censurare anche l´operato dell´amministrazione. Dice Diodato: le pratiche accumulate con il condono, ancora in attesa di risoluzione, indicano che dal ‘94 al 2003 si sono avuti circa mille abusi l´anno. I 1318 registrati nel 2006 sono un peggioramento».
Un flagello contro cui si combatte con armi spezzate. «Gli abbattimenti si contano sulla punta delle dita - dice Luciano Schifone - e poi si tollera troppo che le opere arrivino allo stadio finale, bisognerebbe intervenire prima, quando si vedono gli sbancamenti o le prime fondamenta». Poi c´è anche le beffa, perché gran parte degli abbattimenti vengono fatti in danno, o meglio a spese del Comune salvo incerta rivalsa a posteriori. An si chiede anche se non sarebbe un miglior deterrente l´acquisizione al patrimonio pubblico dell´immobile piuttosto dell´abbattimento. Ma Diodato apre anche un altro vaso di Pandora: «Pendono oltre 2300 ordinanze di ripristino dello stato precedente dei luoghi, e ne sono state eseguite solo 13». Insomma la repressione non funziona, e Diodato chiede inquieto: «Perché i sigilli vengono violati dopo la scadenza del termine per lo sgombero? Chi controlla le violazioni? Quanto tempo passa fra le segnalazioni dei cittadini e i controlli? C´è davvero la sensazione che le imprese, sempre le stesse, godano anche di coperture e siano forti di una dettagliata conoscenza degli ingranaggi del meccanismo di controllo del Comune».
Anche questa è realtà CHE NESSUNO DICE