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2010-06-04 00:45:50 UTC
L’iscrizione al registro degli indagati è di qualche giorno fa. L’Unità aveva anticipato tutto già il 3 aprile scorso: i vertici della Protezione civile e i membri del Commissione Grandi Rischi presieduta da Barberi e Boschi che si riunirono a L’Aquila il 31 marzo 2009 per valutare il grave sciame sismico che da tre mesi toglieva il sonno agli aquilani sono indagati per omicidio colposo. “Ci fu mancato allarme” ipotizzano il procuratore Rossini e il sostituto Picuti che adesso hanno notificato gli avvisi di garanzia, in tutto nove. “In quella riunione - è la conclusione dei magistrati che hanno sentito e poi acquisito le risultanze di alcuni studi di autorevoli sismologi e ingegneri sismici – poteva essere dato un allarme che almeno lasciasse la libertà ai cittadini di decidere cosa fare”. Se evacuare oppure semplicemente dormire fuori casa in quelle lunghe notte dei primi di aprile 2009 in cui la terra a L’Aquila tremava in continuazione.
Il procuratore Rossini confermò l’indagine così come l’aveva anticipata L’Unità nei primi giorni di aprile scorso rinviando di un paio di settimane l’iscrizione al registro. Che adesso è puntualmente avvenuta. La procura aveva aperto il fascicolo sul mancato allarme poco dopo il sisma che ha ucciso 107 persone accanto a quelli per i crolli. Ha sempre colpito come dopo tre mesi di scosse che erano diventate molto intense nella settimana tra il 30 marzo e la sera del 5 aprile 2009, nonostante il sindaco Cialente il 2 aprile avesse dichiarato e chiesto lo stato di emergenza, nessuno si fosse preoccupato di avvertire la popolazione che c’era un rischio. Anzi, arrivavano, sia dai tecnici che dai politici, indicazioni opposte. Anche per questo quella notte all’Aquila erano in servizio solo 15 vigili del fuoco per il centro città e 63 frazioni. Nel fascicolo della procura anche la denuncia dell’avvocato Valentini per cui «se è vero che un terremoto non può essere previsto, ugualmente non può essere vero il contrario. E allora perchè la cittadinanza non è stata informata?». Agli atti anche lo studio degli ingegneri sismici Giuseppe Guandori e Elisa Guagenti sulla probabilità di prevedere una forte scossa in un determinato territorio. E all’Aquila una forte scossa era assai prevedibile.