true face
2011-12-22 02:05:52 UTC
E' implicito che la nuova unità costi, per un lungo periodo, il doppio della prima come salario, in termini di perdita aziendale, incalcolabile!
In conclusione, chi dovesse licenziare questo lavoratore è un pazzo, un suicida, un imprenditore destinato al fallimento!
Ma si pone il caso che questo lavoratore non abbia alcuna voglia di applicarsi al mestiere. Assenteista, ribelle, incosciente al punto da comportare all' azienda una perdita di notevole entità.
Il male non lo fa alla sola azienda ma anche ai colleghi che saranno costretti a lavorare anche per lui!
E' dovere e diritto dell' imprenditore, per salvaguardare personale e azienda, licenziare tale soggetto?
Non ve ne venite con la teoria che per assenteismo l' impresa avrebbe la possibilità di licenziarlo per giusta causa, il 99% dei giudici lo reintegrerebbe al posto di lavoro.
Ovvio, fosse protetto anche da Dio, ogni impresario si trovasse ad aver a che fare con un soggetto simile, lo metterebbe nella condizione di auto-licenziamento, gli renderebbe la vita in fabbrica impossibile, questo fuori discussione!
Al contempo vedo giusta la possibilità di assicurare un prosieguo lavorativo a chi per avanzata età non sarebbe mai assunto in alte aziende dovesse chiudere o ridurre il personale la fabbrica con la quale ha lavorato 20 o 30 anni correttamente.
Dunque, a cosa serve l' articolo 18 se non a proteggere il parassita?