Il vizio di insultare pone sempre in secondo piano l'interesse della domanda, e alla fine si finisce sempre per tirarsi i piatti.
Cerco di rispondere seriamente, sperando che non si arrivi alle solite.
E' sicuramente vero che il cambio Lira-Euro fu deciso dal Consiglio Europeo in funzione di una valutazione economica-monetaria delle varie monete, e relativa quotazione. Quello che si è sempre rimproverato a quel governo è da un lato di aver spinto all'ingresso in area Euro subito, nonostante non avessimo i parametri per poterci entrare (tant'è che dovemmo pagare una tassa una tantum), e dall'altro la posizione supina dell'Italia che, a differenza di altri Paesi, ha accettato appunto supinamento quanto deciso dal Consiglio.
Probabilmente non era possibile spuntare un cambio più favorevole, ma quantomeno ci si poteva provare. Mentre sicuramente sarebbe stato opportuno attendere, data anche la condizione della nostra economia, e considerato che anche un economista in erba aveva previsto tutti i fenomeni di allineamento dei prezzi e quelli di ordine psicologico, nel salto dalla Lira all'Euro.
Padoa-Schioppa fu il grande teorizzatore della moneta unica, e fu sempre lui di fatto a fondare la Banca Europea. Che alcune delle sue teorie siano poi state smentite dai fatti, non credo sia contestabile. Che si rilevi questo suo errore di valutazione, per carità in buona fede, non credo debba causare le convulsioni.
La gente sbaglia, anche se sono persone preparate come era Padoa-Schioppa.
Che poi abbia mostrato notevoli limiti anche nella gestione delle economia italiana nel 2006-2008 non credo anche questo debba causare convulsioni. La manovra finanziaria di cui fui artefici fu dichiarata da molte parti (e non parlo di politici) come eccessiva per la pesantezza della stessa.
Il fatto che, in ogni caso, sia stato un uomo di economia di grande intelletto, no significa che non ci siano ombre pesanti che gravano sulla sua testa.
Ricordiamo che fu sempre Padoa Schioppa nel 2008 a rimuovere Petroni dal consiglio di amministrazione della RAI (Petroni era stato nominato dal governo precedente NDR), e fu sempre lui a chiedere la rimozione del Gen. Roberto Speciale, il quale (ricordiamolo) fu quello che scopri gli altarini degli interessi bancari della sinistra e uno degli artefici del caso Unipol.
Ricordiamo, che non fa male, che l'allora Ministro Visco chiese l'avvicendamento di 4 ufficiali della Guardia di Finanza che stavano indagando sul caso UNIPOL, e appunto del generale Speciale.
Il Gen. Speciale rifiutò l'avvicendamento e il posto alla Corte dei Conti che gli era stato offerto. Posto che non aveva alcun senso logico né istituzionale.
Successivamente fu Padoa-Schioppa a ritirare le deleghe a Visco e a rimuovere il Gen. Speciale dalla sua posizione.
Ricordiamo anche che il TAR del Lazio, cui sia Speciale che Petroni fecero ricorso, dichiarò illegittimo tanto il primo che il secondo provvedimento.
Sicuramente è sbagliato, e concludo, accusare Padoa-Schioppa di fatti non chiari e non documentati, ma penso sia altrettanto sbagliato tentare di santificarlo facendo finta di non ricordare alcuni gravi errori che ha compiuto nell'esercizio delle sue funzioni. Errori per i quali sarebbe stata solitamente chiesta la testa, e anche le pàlle.