anonymous
2012-06-28 05:34:34 UTC
Essere colti non necessita possedere una rara creatività o intelligenza, né una vastissima “Enciclopedia” personale. Consiste soprattutto nelle conoscenze raccolte con lo scopo di formarsi una compiuta personalità attraverso una loro autonoma rielaborazione arricchendo così le proprie risorse e potenzialità.
Per tradizione dell'Università si dà maggior importanza a un sapere umanistico critico e analitico, in permanenza affinato, che alla conoscenza delle scienze naturali; in ogni caso giova un atteggiamento mentale aperto e interdisciplinare.
I filosofi furono spesso eruditi e nel '700 li si distinse dagli autentici “Philosophes”. Illuminante è una derfinizione di Nietzsche: “L'erudito è immerso nel deserto accumulato delle cose apprese che non agiscono all'esterno, dell'erudizione che non diventa vita. Non produce un arricchimento ma uno “svuotamento”. (da “Considerazioni inattuali”).
Si tratterebbe quindi di nozioni memorizzate ma non meditate, non elaborate e non connesse. Si usa contrapporre Socrate, filosofo ricercatore, che “sa di non sapere”, ai sofisti sedicenti possessori di una sapienza in realtà vana, pesante, astrusa. Eppure manifestata con sussiego.
Rielaborando si raggiungono diverse e più appropriate formulazioni o ripensamenti d'idee e concetti proprii o altrui allo scopo di rettificarli, perfezionarli o adeguarli alla realtà.
La cultura è a distanze siderali dalla civiltà materialista, massificata, americanizzata, incapace di un buon uso del tempo. Come diceva Leon Battista Alberti “chi sa non perdere tempo sa fare qualsiasi cosa”.
La cultura inoltre dev'essere emancipata da ogni falsa credenza, superstizione o dipendenza da autoritari “Ipse Dixit”.
Il 45% degli Americani crede che la Terra con tutta l'umanità sia stata creata 10000 anni fa nel modo raccontato dalla Bibbia. Sarà anche fede, ma non è cultura.
In definitiva, cosa è la cultura? Se è discernimento, riflessione e confronto, elaborazioni, connessioni e ridefinizioni di idee rapportate alla realtà della vita, non può essere un mito del nostro tempo orientato alle finte, imitative ed elusive erudizioni dove sono ben altri i fortunati modelli di riferimento. Si sceglie il disimpegnativo artificio e nemmeno so quanto esista il piacere di frequentare le persone colte.