Domanda:
Comincia il congresso farsa di IDV ?
?
2010-01-24 07:31:40 UTC
- L’Idv finalmente va a congresso. Il primo dei dodici anni di storia del partito fondato a immagine e somiglianza di Antonio Di Pietro. E nonostante si annunci un congresso vivace, per un dissenso che lievita quotidianamente sul web, in una girandola di siti e mail, appare evidente che si tratterà di un congresso precotto, anzi liofilizzato, destinato a sancire il leader unico sempre più “ uomo solo al comando” del partito‐holding. Al congresso di Roma (5‐6‐7 feb‐ braio) saranno presenti 3.060 delegati eletti dai congressi cittadini e provinciali che si svolgeranno fino al 20 gennaio, oltre a un congruo numero, non ancora quantificato, di delegati di prestigio, cooptati dall’Esecutivo del partito, o meglio, nominati direttamente da Antonio Di Pietro.

Avversari? Il nulla. O giù di lì.

Eclissatasi la meteora elettorale dell’altro ex pm Luigi De Magistris, passato armi e bagagli alla corte di Di Pietro (ammesso sia mai stato un suo concorrente: le cronache di corte danno i due da sempre d’amore e d’accordo!), ogni avversario deve fare i conti con le forche caudine delle regole elettorali previste dall’ottimo Tonino.
Ovvero, per poter concorrere, mentre la Mozione del Presidente ha la strada spianata, gli avversari debbono raccogliere le firme dei delegati eletti. Ma quali delegati? E eletti dove? La Mozione, ovvero la dichiarazione di intenti per la linea programmatica della strategia del partito che nascerà dal congresso, dovrà raccogliere almeno 50 firme di delegati. Poca cosa? Ma a patto di sapere dove son di casa questi delegati, visto che le liste verranno pubblicate non prima del 25‐26 gennaio. Ovvero 5 giorni prima della scadenza dei termini.
Ben più arduo appare il compito dello sfidante al Soglio supremo: per il candidato alla presidenza ben 200 firme, raccolte in 7 regioni differenti.
Insomma, una corsa contro il tempo, carta bollata, ricorsi e rissa elettorale garantita e annessa. Ma in fondo la storia dell’Idv è sempre la stessa. E’ un partito dove si discute di tutto e di più. Dove l’invettiva verso gli avversari scorre veloce e senza intoppi. Dove a decidere è sempre lo stesso: Antonio Di Pietro.
Il quale sa che il congresso avrà un unico imperativo: conquistarsi lo spazio mediatico assoluto, diventando uno spot elettorale in vista delle elezioni regionali. E non a caso Di Pietro già lo annuncia come un test decisivo per il futuro del partito. Una sorta di svolta epocale col passaggio dalla fase personalistica di un piccolo partito movimentista, alla fase democratica di un partito che vorrebbe approdare al 10%.
Tutto davvero così facile? Con i congressi provinciali, però le polemiche e le proteste lievitano. Sulla graticola i tempi e le regole di un congresso gestito dal politburo dipietrista ed il tesseramento su cui vige una assoluta omertà.
Alla vigilia del congresso, quanti sono i tesserati dell’Idv? Ecco un segreto per cui varrebbe bene un viaggio fino a Fatima!
Così il gruppo degli autoconvocati, dei dissidenti, degli epurati, dei sospesi e dei commissariati continua ad ingrossare, e dopo il doppio convegno a Bologna (l’ultimo sotto la neve di Natale), il coordinamento nazionale dei ribelli si è ritrovato a Brescia, domenica scorsa, per la messa a punto della strategia congressuale e l’ardua raccolta delle firme.
Le stime danno attualmente un dissenso intorno al 15%, con punte in Lombardia, Emilia, Liguria, Lazio, Campania e Puglia, mentre il popolo grillino resta a guardare (a Congresso l’ingresso trionfale di Beppe dovrebbe sancire il patto di ferro con Di Pietro: a lui il lavoro sporco della politica, al comico ligure la campagna di primavera con i referendum contro i siti nucleari e la privatizzazione dell’acqua), l’altro grande elettore, Paolo Flores d’Arcais, dopo la velenosa inchiesta di Micromega, appare sempre più defilato, e l’altro ex‐ Pm, De Magistris, insignito dell’alto incarico di scrivere la Mozione presidenziale, si atteggia nuovamente a irrequieto, offrendo un profilo da pontiere, tra una opposizione, scontenta e combattiva, e il ponte di comando che all’Idv, resterà sempre nelle mani di Di Pietro, a prescindere dal Congresso.
Nell’Idv, tutti gli incarichi fin qui sono stati per designazione. Quasi fossero titoli nobiliari, per grazia ricevuti.
A inizio d’ogni anno l’incubo della nomina corre sul web: conferme, promozioni e bocciature d’improvviso appaiono sul sito del partito, tra urla di gioia, rantoli di rabbia e immensi rancori. Senza mai una riga di spiegazione.
Si può vivere in un partito combinato così? Un giorno appare come carrozzone mediatico, quando si accendono i riflettori di Annozero e dello sponsor Santoro. Un altro giorno ti diventa Versailles con la corte che si inchina a sua Maestà. Un altro si tramuta in caserma, con sempre tutti in silenzio e sull’attenti.
Sette risposte:
Lilkat
2010-01-24 08:12:23 UTC
Velenosa inchiesta di Micromega? Semplicemente onesta. Voi cosa avreste fatto? Insabbiato?



Interessante articolo, che rimescola cose vere in modo da farle sembrare terribili sgarri, che addita al pubblico ludibrio un uomo che regge un partito, come se fosse l'unico oppure come se solo a lui dovesse essere vietato...Insomma, le solite amenità di chi ha lingua e penna lunghe, un buon cervello e una ferma volontà di far carriera senza troppi sacrifici, rifugendo come la peste dall'impegno ideologico.

Chi è?
anonymous
2010-01-24 13:36:15 UTC
FONTE IL GIORNALE (O LIBERO)!!

Caro "amico" io sono uno di quei 3000 delegati e ti assicuro che non c'è niente di contorto.

Alla inchiesta di Arcais Di Pietro HA RISPOSTO, così come a fetlri ed al giornale (rimborsi, antocri, ecc.) qua:



Inchiesta di micromega (23/11/09):



http://www.antoniodipietro.com/2009/11/10_risposte_a_10_domande_di_mi.html



Sei risposte a Libero (12/1/09):



http://www.antoniodipietro.com/2009/01/sei_risposte_a_libero.html



Calunnie, solo calunnie (9/1/09):



http://www.antoniodipietro.com/2009/01/calunnie_solo_calunnie.html



Lette le risposte passiamo alla fase congressuale.

E' una BALLA che il programma è deciso da lui, in quanto ne ho discusso pure io alla sede idv, ci sono appositi gruppi che sono stati creati e dedicati all'economia, giustizia, ecc. che hanno elaborato i punti del programma.

Il programma lo si legge qua:



http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/iosostengo/10punti.php



O qua:



http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/iosostengo/documenti/10pillole.pdf



Da gennaio è stato introdotto lo statuto dove Di Pietro non è più il capo del partito (il perchè lo fosse stato fino ad ora è semplice. Pensa se gli infiltrati entravano, si prendevano il posto di Di Pietro e sfasciavano il partito. Ecco perchè, è molto semplice. Quando un partito è piccolo e comincia ad ingrandirsi aumentano i rischi di infiltrazione) e nel congresso verrà votato il nuovo capo del partito, che potrà BENISSIMO non essere più DP, ma rimarrà lui come presidente onorario (probabilmente).

Con De Magistris non c'è alcun problema, sia lui che Di Pietro hanno smentito la presenza di qualsiasi attrito. Con Grillo idem. Invece di fare copia-incolla da libero o il giornale, usa la testa (anche se non ce l'hai).
RODAN
2010-01-27 11:26:33 UTC
Dopo la risposta di rankstrail dovresti proprio sprofondare dalla vergogna.



Ma tu e il tuo amico nobili la vergogna non la provate perchè non avete proprio una dignità.
anonymous
2010-01-24 11:24:30 UTC
Non ti sembra di dare troppo rilievo ad un partitino guidato da "un asino, un trebbiatore, un cafone, un ignorante, uno zotico, uno zappatore ecc..ecc.?



Se, voi cortigiani, prima lo definite così e poi date risalto anche a come sputa, un motivo ci sarà... vero?



E' la PAURA,

paura di quella legalità che potrebbe spazzare via il Capo Comico e tutto il suo seguito.

Inutile dire qui chi lo appoggia: lo sai benissimo.
fill f
2010-01-24 08:21:10 UTC
Invece che guardare la pagliuzza nell'occhio altrui, guarda la trave che c'è nel tuo occhio.

Tutto il resto oramai lo conosciamo tutti, è solo propaganda elettorare.

W Di Pietro e tutta l'IDV che equivale a LEGALITA' mentre

M Berlusconi e tutto il PDL che equivale a popolp dei ladri.



auguri
Cucciolo di Übermensch
2010-01-24 07:58:49 UTC
Di Pietro è il capo indiscusso del partito, i suoi elettori non possono che accettare questa situazione. Sono a conoscenza di alcuni movimenti interni al partito che combattono la direzione despotica di Di Pietro ma forse, per come è ora il partito, credo siano più nocivi che salutari.
nobili
2010-01-25 16:25:47 UTC
E' un congresso farsa fatto da un partito farsa con un fondatore - padrone accupato a gestire il patrimonio immobiliare . A proposito , chi terrà la cassa dopro il congresso ?


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