Domanda:
Gli anarchici,gli anarchici,ovviamente.Come dubitarne?Cosa pensate dell' «attentato» anarchico alla Bocconi?
Alex-Drugo
2009-12-17 07:48:51 UTC
Nel paese in cui la metà dei treni pendolari hanno una media di ritardo di 30 minuti,in cui la pubblica (dis)amministrazione impiega (se va bene) 60 giorni per pagare una prestazione dii un'impresa e i giorni per un banale allacciamento di internet sono tra i più alti della media UE, c'è una piccola nicchia di puntualità ed efficienza,oserei dire, svizzera, vanto del «made in Italy», che ci rende primi in Europa: gli «attentati» del sottobosco eversivo in rapporto inversamente proporzionale alla pace sociale.
Più il clima politico si fa incandescente più gli «attentati» (false-flag) crescono.

I media urlano e ululano alla Luna?
Ecco che arriva puntuale la minaccia di morte a un giornalista recapitata da sedicenti gruppi rivoluzionari combattenti comunisti.
Uno psicolabile tira un souvenir in testa al Pdc?Qualche giorno dopo,puntualissimo come un treno-merci svizzero, scoppia un maldestro ordigno alla Bocconi(è esploso solo l'innesco!),subito rivendicato da un gruppuscolo sconosciuto che i grandi e liberi media, in coro,hanno immediatamente attribuito alla FAI.
Pansa, solito strònzo (da «bella promessa» a «solito strònzo»,mai è riuscito a passare al rango di «Venerato Maestro»,penso che Edmondo Berselli sarebbe d'accordo) , evoca un clima «da anni di piombo»?
Ecco che arriva la spedizione punitiva a Casapound.

Proprio l'ultimo in questi giorni, avrete sentito tutti, l' «attentato» alla Università (si fa per dire) Bocconi.Arriva a fagiolo.Ma tu guarda che strana coincidenza.
Cicchitto, ex piduista e socialista craxiano, è stato ripreso da tutti i telegiornali mentre alla Camera indicava a chi di dovere i veri responsabili,i «mandanti morali» dell'aggressione a Silvio Berlusconi,nell'ordine:Di Pietro, Repubblica-Espresso gruppo de Benedetti, Unità, Annozero Marco Travaglio,Santoro, Il Fatto Quotidiano(«mattinale delle procure») e altri «terroristi mediatici».
Loro e solo loro i responsabili del vile attentato alla Nazione(incarnata nella persona di Silvio Berlusconi,un po' come lo era Mussolini ai bei tempi del Ventennio)

Francamente,questa puntualità giunge sospetta.
Tanto più che io,se fossi un aspirante terrorista, approfitterei dei momenti di maggior intorpidimento dell'opinione pubblica per compiere attentati e rivendicazioni,certo di minor zelo da parte dei PM meno incitati dall'opinione pubblica isterica, non certo quando tutti gli occhi sono puntati su militanti politici radicali.teste calde e centri sociali in attesa di un evento traumatico e scioccante, catalizzatore(tipo 11 Settembre, o su scala italiota un omicidio Biagi), che possa dar finalmente il via al tanto sospirato giro di vite repressivo verso l'opposizione meno collaborativa e la Rete, troppo libera e ciarliera,e dunque bisognosa di «riforme condivise» che vi applichino la consona museruola .

Prove tecniche di strategia della tensione?

Quale sarà il prossimo obiettivo?

Un politico?

Pietro Ichino magari?

O chessò?

Qualche giornalista de Il Giornale?

Insomma a qualcuno che non conti nulla (mai che vengano colpiti i veri potenti,si colpiscono sempre e solo giuslavoristi e sindacalisti,mai che venga ucciso un banchiere o chessò un esponente di confindustria) ma il cui brutale omicidio faccia andare in paranoia isterica e urlante l'opinione pubblica, bestiame acefalo facilmente condizionabile,per dare il la alla stretta?

La Storia italiana richiede un nuovo Pinelli,una nuova finestra da cui far suicidare qualche capro espiatorio.
Chi tenterà il prossimo salto?

(lo specifico per i più tardi e i benpensanti col ditino alzato e morale da parrocchia in canna: NON SONO ANARCHICO, non sto difendendo nessuno)
Undici risposte:
etcetera
2009-12-18 13:02:06 UTC
L' ultimo attentato anarchico a provocare una vittima in questo paese fu quello di Bresci a Umberto I, il 29 luglio del 1900: l' attentatore voleva vendicare le vittime dei cannoni dell' eroico generale Bava Beccaris che spararono ad alzo zero a Milano contro una folla disarmata. Un re per cento e più vittime della violenza militare istituzionale, proporzione significativa dei rapporti di intensità tra la violenza anarchica e quella dello stato . Nel 26 poi un anarchico individualista, Gino Lancetti, lanciò una bomba contro l' auto del duce. La bomba rimbalzò a terra ed esplodendo ferì 8 passanti. Poi i fascismi trionfarono in tutta Europa e i morti si contarono a centinaia ... di milioni (altra proporzione ancor più significativa). Peraltro i regimi comunisti non furono certo da meno, anzi! E' noto peraltro che i bolscevichi, conquistato il potere, cominciarono la loro carriera di massacratori in nome del popolo che massacravano proprio dagli anarchici.

Negli anni 70 l' Italia attraversò uno dei periodi più bui della sua storia repubblicana, la cosiddetta stagione delle stragi che culminarono con quella di Bologna dell' 81: ancora centinaia di morti. I mandanti, coloro che organizzarono queste stragi sono tuttora sconosciuti, lo stato li vuole sconosciuti, ma sempre in difesa delle istituzioni. Erano brutti tempi quelli della guerra fredda. Di una di queste stragi, piazza Fontana, furono di nuovo accusati gli anarchici (Pinelli, Valpreda...), ma la pista si rivelò del tutto inconsistente. All' inizio degli anni 90 fu poi la volta delle stragi terroristiche di mafia, anche in questo caso stanno emergendo rapporti poco chiari tra il poter politico e quello mafioso che le ordinò.

Eppure come dubitare che quando si trova una bomba, soprattutto se mal confezionata, questa non sia opera di un sedicente gruppo anarchico che subito la rivendica con la sua sigla anonima che sembra l' acronimo della famigerata Anonima Banda Bassotti? L' anarchia va bene per qualsiasi attentato e l' anarchico, si sa, è distruttore per antonomasia dai tempi di Bakunin e quando comincia la tensione salta sempre fuori, come il cacio sui maccheroni. Meno male che c' è lo stato a difendere i bravi cittadini che vogliono vivere tranquilli e soprattutto sicuri, meno male che ci sono le forze dell' ordine che si prendono cura di quelle del disordine e chi sarà mai più disordinato di un anarchico?
?
2009-12-17 08:34:27 UTC
Ringrazio uno dei miei cari contatti che me lo ha linkato su facebook e te lo passo pari pari...credo sia in tema!

L'omicidio del re Umberto per mano di Gaetano Bresci un grande anarchico che poi "fu suicidato" nelle patrie galere... ha sempre destato perplessità.



Voci sotterranee fatte circolare da cella a cella e presto uscite dal penitenziario, avvalorano un'altra ipotesi che il presunto e poco credibile suicidio.



Tre guardie avrebbero fatto irruzione nella cella, avrebbero immobilizzato il Bresci buttandogli addosso una coperta e poi lo avrebbero massacrato a pugni.



Il trattamento viene definito dagli "addetti ai lavori"... "santantonio."



Cucchi ne sa qualcosa.

ma dove lo troveremo oggi un anarchico come il bresci?



Interessantissima è anche l'analisi storica di similari aggressioni subita dal..." Presidentissimo"...



aggressioni ed omicidi di uomini illustri come e più del nostro piccolo napoleone.



compreso l'omicidio del rè umberto da parte di un semplice uomo libero.

un apartitico.

un cane sciolto,... ma davvero.



Nel 1898, a circa 40 anni dall'annessione della Lombardia al Regno d'Italia, la situazione economica era gravissima.



In questi 40 anni emigrarono circa 519 000 lombardi.

(alla faccia dei leghisti del razzismo e del federalismo)



A Milano, a seguito dell'aumento del costo della farina e del pane, il cui costo cresceva da anni a causa della tassa sul macinato imposta dal regno sabaudo, il popolo affamato insorse e assaltò i forni del pane.



L'insurrezione milanese, passata alla storia come la "protesta dello stomaco", durò vari giorni e fu repressa nel sangue da reparti dell'esercito al comando del generale Fiorenzo Bava-Beccaris.



Per questa azione di "ordine pubblico" fu insignito con la Croce di grand'ufficiale dell'ordine militare di Savoia...con la motivazione seguente... «per rimeritare il servizio reso alle istituzioni e alla civiltà».

da Umberto I re d'Italia.



Nella feroce repressione militare si calcola che vi furono più di cento persone uccise (i dati non sono precisi) e centinaia di feriti.



Tra le vittime i miserabili in fila per ricevere la minestra dei frati, sui quali si sparò a mitraglia.



Gaetano Bresci intese vendicare l'eccidio e rendere giustizia, perciò uccise il re Umberto I di Savoia in quanto responsabile in capo di questi tragici avvenimenti.
ALEXYA la strega dell'est
2009-12-17 09:55:55 UTC
Bella analisi....



Commissario io gliel'ho già detto

Le ripeto che sono innocente

Anarchia non vuol dire bombe

Ma eguaglianza nella libertà.
Sitting Duck
2009-12-17 08:04:56 UTC
Era una tradizione quella di addossare agli anarchici attentati che appartenevano invece a sponde opposte.



Il tipo di bomba, una pipe bomb artigianale difettosa, la rivendicazione con la solita sigla estemporanea, e il linguaggio usato, mi sembrano però plausibilmente appartenenti all'insurrezionalismo anarchico.



Ciao
LiberazioneAnimale-VI
2009-12-17 15:15:29 UTC
A lasciarmi perplessa, c'è soprattutto l'utilizzo anomalo che vien fatto della sigla "coop-fai".



Questa sigla è stata utilizzata più volte, e tutte le volte in maniera anomala.

E tutte le volte che è uscita fuori, il tutto è avvenuto in contesti nei quali talune pratiche repressive risultavano evidentemente troppo palesi.



Ricordo che, appena dopo il caso Bianzino, che ha visto un quarantenne reo di aver coltivato della marijuana, morire in carcere in circostanze misteriose,con altrettanto misteriosi manganelli stampati in faccia, ha preso il via,nell'ambito della stessa regione, quella montatura denominata "operazione brushwood", volta a scovare ed arrestare i presunti autori dell'altrettanto presunto invio di lettere minatorie al presidente della regione (rivendicato, guarda caso, "coop-fai").



Se si da uno sguardo qui: http://piemonte.indymedia.org/article/1042 , ci si accorge di quanto, tra l'altro, la montatura sia perfino mal fatta, instabile, poco credibile.





Visto che la formula "pericolo coop-fai" ha funzionato, hanno anche deciso di fare il bis: http://nordest.indy.ortiche.net/node/710

Di recente, lo stesso acronimo, è stato utilizzato per un altra montatura, che stavolta vedeva il sindaco di una città vicina, vittima di minacce tramite lettere intimidatorie e proiettili, il tutto, manco a dirlo, rivendicato coop-fai. La cosa simpatica è che, stavolta, la sigla veniva affiancata da quella delle br.

Il che ha dato vita ha una serie di 270bis, arresti e processi vari.

Quando le numerose incongruenze di quest'ultima montatura (prima tra tutte, l'associazione br/anarchici) sono inziate ad esser troppo palesi,si è deciso di fare dietrofront.

E si è addossato il gesto ad uno squilibrato. E nel frattempo, però, chi doveva assaggiarsi la sua bella dose di repressione, se l'è assaggiata, con tutte le conseguenze che questo comporta.



Ora, in tutta sincerità, a me questa sigla sembra uno specchietto per le allodole. L'elemento di una montatura che ha funzionato in piccolo e che si sta applicando in grande.

Ogni volta che viene usata,viene usata in maniera anomala. Ogni volta, viene usata in un clima di tensione, per ricordare a chi di dovere che la minaccia repressiva pende sulle loro teste, e a tutti gli altri che quanto accadrà sarà null'altro che i mezzi necessari per debellare il "pericolo anarco-insurrezionalista".

Fin'ora, mi sà molto di teatrino.

Vediamo un pò come prosegue...
anonymous
2009-12-17 10:27:00 UTC
siamo tornati agli anni della strategia della tensione quando era lo stato a mettere le bombe per giustificare l' emendamento di leggi volte a limitare le libertà dei cittadini!
Il Glande Pollice
2009-12-20 14:07:19 UTC
che dici, saranno stati i nipoti di pinelli e valpreda?
anonymous
2009-12-17 08:31:46 UTC
<> (Repubblica). usare per fare cosa?



<> (la Stampa). ma come fanno a non escluderla?



<<«Il nome degli anarchici viene strumentalmente associato a deliranti rivendicazioni che accompagnano detonazioni e fiammate», scrive su Indymedia la Federazione Anarchica Italiana, che ha lo stesso acronimo, Fai, del gruppo Federazione anarchica informale che ha rivendicato l'ordigno collocato all'università Bocconi di Milano e il pacco bomba inviato al Cie di Gradisca d'Isonzo (Gorizia). «La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana (Fai) - si legge nel messaggio - denuncia la natura oggettivamente provocatoria e antianarchica delle esplosioni di Milano e Gradisca d'Isonzo». L'acronimo Fai, si legge ancora, «associato a una presunta "Federazione anarchica informale", torna a essere vigliaccamente utilizzato per creare confusione e gettare discredito sull'impegno quotidiano profuso a viso aperto dai militanti e dai simpatizzanti della Federazione Anarchica». Nel comunicato, tra le altre cose, si esprime «tutto il nostro sdegno per l'infamia di questi atti, funzionali alle logiche del potere». >>(il Corriere della Sera).
anonymous
2009-12-17 08:29:12 UTC
bella domanda e sono d'accordo con te che ogni volta che si assiste a qualche scossone nell'ambiente socio-politico arriva puntualmente una bomba. piu' la scossa e' grande piu' a bomba e' grande (anni di piombo -> stragi di piazza fontana e bologna) mentre piu' la scossa e' piccola e piu' la bomba e' piccola (mani pulite -> bomba agli uffizi e tensione socio-politico per SB -> bomba alla bocconi)



non so quale sia la causa e l'effetto della bomba alla bocconi, ma il suo arrivo e' molto sospetto
orsoproli
2016-09-20 07:08:55 UTC
l'importante non è tanto che sia vero o meno che siano "veri" anarchici, e anche se fosse si tratterebbero di alcuni, non certo di chissà quali orde, ma far passare il messaggio di criminalizzazione per poi giustificare la repressione delle menti più critiche, antitetiche e combattive è un trucco vecchio come il mondo.
ValerioPalo83 QUARTO
2009-12-17 08:04:02 UTC
In questo caso credo siano effettivamente loro.Lo stile è quello,la rivendicazione unica per ora e senza smentite della Fai.Sono loro sono loro.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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