Domanda:
per quanto tempo ancora glielo permetteremo?
eurafracamerisiano ritorna
2010-10-25 13:09:19 UTC
"La Fiat senza l'Italia farebbe meglio"

Non trovate ignobile questa affermazione di Marchionne fatta ieri a "che tempo che fa"?

Non si rende conto questo cafone in maglione d'alta moda che l'Italia ha dato sempre da mangiare a lui e alla sua fabbrica?

Dimentica gli aiuti statali elargiti alla sua impresa dal momento del suo primo apparire sul mercato?

Dimentica che ogni mese infila nelle sue tasche 400 (!) volte l'importo della busta paga del suo miglior operaio?

Dimentica che la FIAT nasce e si sviluppa sulla pelle, il sangue, i nervi di centinaia di migliaia di Italiani, soprattutto del sud, ridotti ad animali, migranti per lasciarsi succhiare sangue ed anima alla catena di montaggio pur di non morire di fame?

Pensa davvero di esportare l'immondo ricatto di Pomigliano a tutto il paese?

Pensa davvero di riempirci il cervello con le menzogne sulla necessità delle deroghe ai diritti dei lavoratori, sull'urgenza di togliere loro anche il tempo di fare pipì o di non pagare la malattia?

Perchè continuiamo a voler cacciare gli immigrati che lavorano e sudano in questo paese? Perchè non mandiamo al confino perpetuo fannulloni come Marchionne? Perchè non gli impediamo, vita natural durante, di sputare fango sull'Italia?
Quindici risposte:
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2010-10-25 13:53:22 UTC
Comodo per lui dire in Polonia in 6000 fanno più auto che in italia. Quelli li fa lavorare e questi li mette in cassa facendo spendere un mare di soldi allo stato italiano ancora una volta per permettere alla fiat di fare i soldi come vuole, visto che lui ha dichiarato un utile di 2 miliardi quindi proprio male non va.

Se fa lavorare gli stabilimenti italiani anche qui fanno le auto, ma poi le vende tutte ste auto? Forse il problema della fiat e degli altri costruttori è questo ma che gli frega? basta fare il massimo dei soldi sulla pelle degli operai oggi italiani e domani se servirà polacchi, brasiliani o serbi.
zetaroby000
2010-10-25 20:22:59 UTC
Dalle piccole alle grandi imprese , in Italia non sta più funzionando nulla. In Italia non c'è nessuna crisi , o meglio c'è lavoro e i soldi ci sono. Ciò che paralizza il tutto sono i contratti di lavoro e la pressione fiscale.

Poi si potrebbe anche parlare del fatto che in Italia c'è uno sprecco esagerato in ogni settore , e del costo della vita aumentato sopratutto con il cambio moneta.
Mastro Geppetto
2010-10-25 21:58:51 UTC
La verità che ha detto Marchionne è quanto mai scomoda da sentire per chi NON fa parte della produzione. E quanto mai scomoda da sentire per chi produce.

Per spiegarlo c'è da tenere una conferenza di 4 ore, con argomento dal 1968 in poi, con la fuga dei cervelli degli anni 1970-2005, con la drammatica svolta del 1992 che ha iniziato dalle aziende di R&D private e ad altissima tecnologia la distruzione in nome di un brutale attacco contro produzione di beni necessari, a cominciare dall'alimentare, di impianti per l'energia (il nucleare in Italia iniziò ad essere chiuso ben prima di Cernobyl e gli avanzatissimi macchinari nuovi di collaudo tagliati a cannello per far posto a palestre e centri commerciali a capitale estero).

L'imprenditore privato fu vittima (ricordiamo che si parlava di "presenteismo" prima della marcia dei trentamila) di un tracollo amministrativo legislativo, che aveva portato a pregare di non produrre per non pagare i danni di prodotti usciti senza controllo dalle aziende, a progetti frettolosamente risolti con il terziario produttivo e tecnico improvvisato per demandare altrove i problemi interni di fabbrica, una normativa totalmente vuota di contenuti che ha impoverito il prodotto e annullato la concorrenza interna a favore di resposabilità e carte. Claomorose le sostituzioni di impianti elettrici e gas dove sarebbe bastato un ben più modesto collaudo da tecnici dotati di strumentazione ed intervenire ad hoc con risparmi immensi per i cittaini e le Aziende.

Un regime di terrore tecnico degno delle più becere epoche della Inquisizione spagnola e di fosche cacce a demoni e streghe.



Per farla breve il rapporto fra "indiretti" e "produttivi" è salito da 2:1 ai tempi del boom economico a 8:1 quando trovò equilbrio questo sistema squilibrato.



Pomigliano NON è l'unico ricatto: chi ha lavorato in prima linea si ritrova ad una certa età con conoscenti terzisti di elevatissima tecnologia che hanno dovuto chiudere la loro aziendina, oberati di ogni probema, si ritrova a passare davanti ad una zona piccola industria del Nordest con 11 capannoni chiusi su 16. E questo non è il ricatto di Marchionne. Il Nordestt si st trasferendo, per chi non lo sa ancora, in una Slovenia molto più equilibrata nell'amministrazione di imprenditori e dipendenti privt della produzione, di una Carinzia accogliente inizative di aziende con i controfiocchi a alto valore aggiunto, di una Baviera seconda a nessuno per tecnologie fini, di una Sassonia con Università e Centri Ricerca applicata mondiale, di un aeroporto di Monaco hub del nordest.

Questi signori non fanno riatto: fanno sistemi di metallizzazione sotto vuoto per utensili e per pannelli termici, laser per saldatura di lamiere 3-D, pantografi taglio fino a 400 mm di acciaio, chimica industriale, forni ad induzione, generatori a radiofrequenza per l'industria laser, ottica, telecomunicazioni in fibra e via satellite, gas ultrapuri, leghe per brasatura, elettronica di grande potenza, farmaceutica, e perfino uova e latte da esportare nei paesi che hanno distrutto l'agricoltura.

E oggi, se vgliamo selezionae le uova o le mele dobbiano rivolgerci all'automazione tedesca per l'elettronica industriale che fa il cuore della macchina.



Davanti alla tragica demolizione della tecnologia e del Sapere Italiano qualcuno dovrebbe riconoscere le colpe e pagare ai danni ai cittadini e ai lavoratori che hanno subito.



E non è da dimenticare che dei neoingegneri negli anni '70 ricevevano di stipendio in Italia quanto serviva per andare in fabbrica e tornare dopo 12 ore inconcludenti senza mettere via un soldo. Credi che quei ingengegneri non abbiano fatto la scelta alla "Marchionne" già 40 anni fa? Pensi che non ci sia lo zampino d qualche italiano nelle tecnologie per le gomme speciali, per le stampanti laser, per i commutatori statici sotto carico anche in opposizione di fase, e che altro?

E si dovrebbe pensare che ora non le dobbiamo importare pagando brevetti a caro prezzo, equipaggiamenti per trazione ferroviaria veloce compresa?
anonymous
2010-10-25 20:48:52 UTC
diciamoci la verita' la verita' non e' tutta da un solo lato, anche gli operai con le loro logiche sindacali superprotezionistiche hanno colpe, la fiat in fondo e' un azienda privata e fa i propri interessi giustamente, dobbiamo anche dire che i governi non hanno mai fatto nulla di serio per incentivare il lavoro in italia, anzi , e poi se si lamenta la fiat con tutti i contributi statali elargitegli, cosa devono dire le piccole aziende, che ormai sopravvivono per inerzia , sono aperte perche' fanno una contabilita' di fantasia, ma se dovessero fare tutto regolare non durerebbero che qualche mese .

per questo dico ,se tutti agiscono in questo modo, non potrebbe essere il sistema sbagliato ?

ora qualcuno si strappera' le vesti, dicendo che non e' vero che le aziende agiscono male, ma solo gli evasori e bla bla bla, ragazzi io parlo di vita vera, di persone che devono campare , azinde attaccate dall'aministrazione pubblica, aziende senza difese , aziende rispettate solo sull'F24
Dolcecuoredipanna
2010-10-25 20:46:18 UTC
Non mi risulta che gli operai della Fiat siano sfruttati e "ridotti ad animali" come dici tu.... non mi risulta nemmeno che vengano negati i loro più elementari diritti. Non sono mica schiavizzati come i cinesi!!

E poi, credo che un operaio medio della Fiat guadagni più di tanti impiegati, telefonisti, commessi di negozio e altre categorie di lavoratori precari.

Certo, adesso tira una brutta aria per chi lavora in Fiat, ma ci dobbiamo preoccupare solo per loro?

C'è una differenza: quando un dipendente Fiat viene licenziato fa notizia e tutti si scandalizzano e si mobilitano per la sua causa.... quando succede a un impiegato che lavora presso un'azienda o un ufficio di piccole dimensioni, chi se ne frega. Nessuno si mobilita per le categorie di telefonisti precari con contratti-truffa, ad esempio.



La Fiat è in crisi da molti anni, e non so le cause perchè non m'intendo di economia, ma è certo che questa azienda un tempo era il fiore all'occhiello dell'Italia, oggi invece riceve iniezioni di soldi dallo stato per non andare a gambe all'aria..... non ti so dire cosa bisognerebbe fare, ma parliamo anche di altre categorie, non solo degli operai Fiat!
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2010-10-25 21:38:27 UTC
Se lasciano gli impianti possono andare dove vogliono ma devono cambiare lo stemma FIAT che per chi l'avesse dimenticato sta per Fabbrica Italiana Automobili Torino .
Perché
2010-10-25 20:39:53 UTC
Credo che ognuno sia libero di decidere di cambiare lavoro se si sente sfruttato in quello che fa, così come un imprenditore ha diritto di chiudere un'azienda prima di andare in bancarotta. I contributi all'epoca furono stanziati per una giusta causa, così come quelli dell'alitalia più di recente.
anonymous
2010-10-25 21:39:48 UTC
La festa è finita,gli italiani prima lo capiscono meglio è,molti pensano ,sopratutto a sinistra ,che si possano fare gli interessi dei lavoratori con politiche del secolo scorso,non e' possibile e indietro non credo si possa tornare,dal canto suo Marchionne pensi a fare macchine decenti e chiedersi perche in italia si vendono 7 macchine estere su 10,e su Pomigliano posso garantire che al posto suo io me ne sarei andato,,,tempo fa,,,anzi non avrei mai aperto
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2010-10-25 21:11:43 UTC
Che gli operai della Fiat sputino "lacrime e sangue" proprio non mi pare. In italia l'operaio è super protetto da leggi fatte ai tempi del PCI molto forte. Adesso i tempi sono cambiati, c'è gente in altri paesi disposta a lavorare con meno diritti ma soprattutto con meno salario. Capisco che l'italiano abituato comè non voglia rinunciare ai diritti conquistati. E che cosa si può fare? La Fiat è un'industria privata è andrà dove meglio gli aggrada. Il fatto che abbia ricevuto in passato molti contributi dallo stato non significa che è legata all'talia per sempre. Adesso non riceve più nulla e deve salvarsi, non può produrre in perdita.
Risorsa
2010-10-26 10:25:05 UTC
Bella domanda ed ottime considerazioni!

Concordo pienamente con te ed è veramente scandaloso che Marchionne sputi nel piatto in cui la Fiat ha sempre mangiato!

Lo Stato italiano ha versato tanti soldi alla Fiat a potersela comprare per due o tre volte. Tra le rottamazioni e gli incentivi, la cassa integrazione come strumento dell'azienda per risparmiare sugli stipendi, lasciando i lavoratori sul groppone dello Stato.

Poi diciamolo, questa azienda tiene effettivamente in ostaggio la città di Torino, che vive proprio della Fiat e del suo indotto.

Ora, con la maledetta globalizzazione che per un decennio ci è stata sbandierata come "il progresso", il datore di lavoro ha la possibilità di spostare i capitali nel mondo, cercando il posto con la manodopera più a buon mercato.

Il problema non si riduce alla Fiat, che si comporta come tutte le altre aziende occidentali in realtà.

E poi a questo punto forse sarebbe piuttosto l'Italia a fare meglio senza un parassita come la Fiat...

Vogliamo fare qualcosa per difendere i lavoratori italiani (che poi siamo noi)?

Sosteniamo una causa importante e cominciamo a diffonderla: BASTA CON IL LIBERISMO!

Buttiamo a mare le rovinose teorie di Adam Smith e torniamo a proteggere la nostra economia, con una politica economica monitorata dallo Stato (un moderato protezionismo), le limitazioni alla circolazione di capitali fuori dal Paese, gli incentivi alle assunzioni ed i dazi.

Tutto questo mal si concilia con l'Unione Europea. Ma se non vogliamo ridurci alla fame, dobbiamo necessariamente uscire dalla maledettissima UE, ripudiarne il debito pubblico (basta signoraggio!) e gestire la nostra economia in loco.

Poichè non mi aspetto nulla di simile dal panorama politico ed economico nostrano, non posso che sperare che la crisi che ci sta pian piano travolgendo e che distruggerà alla radice il nostro sistema economico ci permetta almeno di ripartire da capo, liberi da mostri come Trichet e Draghi e da imprenditori furbi che lavorano coi soldi pubblici come Marchionne.
anonymous
2010-10-26 10:10:13 UTC
Il messaggio in realtà è molto importante: ha detto a chi non vuol sentire ragioni per legami politici che si può fare un altro tipo di sindacalismo.

Se non si capisce questo e ci si fossilizza sugli incentivi avuti dallo stato (che hanno creato molti stabilimenti in zone disastrate) si fa pura IPOCRISIA di opposizione.
anonymous
2010-10-26 08:43:28 UTC
in america una cosa del genere non sarebbe mai successa...obama gia' lavrebbe preso per le palle!!!!!!!!!!
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2010-10-25 22:05:52 UTC
Visto che non ti piace proprio, puoi sempre provare a fare la rivoluzione, quella vera.

Perlomeno una cosa Marchionne l'ottenuta è riuscito a mettere d'accordo i sindacati e i politici di ds e di sn, un vero miracolo italiano!!!
anonymous
2010-10-25 20:22:31 UTC
Non sono x niente d'accordo con A G !!! Con quanti soldi gli ha dato l'italia adesso nn può fare il voltafaccia!!!
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2010-10-25 20:13:16 UTC
Ma vi rendete conto che la fabbrica polacca con 6000 dipendenti produce più auto delle 5 fabbriche italiane con 22000 dipendenti?

Marchionne ha pienamente ragione. Su tutto.

Marchionne ha ragione su tutto, il suo è un invito al paese a sintonizzarsi con il resto del mondo, non possiamo fare finta che nulla sia cambiato negli ultimi anni. Con il mercato sempre più globale i prezzi di vendita si allineano ovunque, quindi per mantenere il profitto una azienda deve avere dei costi allineati con quelli dei concorrenti. Marchionne non ci può fare nulla sul fatto che gli operai italiani costano più dei polacchi, infatti chiede di avvicinarsi agli altri per non dover per forza di cose spostare la produzione come tante aziende italiane hanno già fatto (es. tutto il settore abbigliamento, gran parte delle industrie, la Bialetti l'ha spostata da poco ricordate?)

Ora se i sindacati vogliono arroccarsi su posizioni non più difendibili tirando in ballo diritti acquisiti da tempo liberi di farlo. Poi però non si lamentino se la FIAT chiude in italia per andare all'estero. Del resto lo sappiamo tutti che si può pagare il mutuo di casa con i diritti acquisiti...



Per quanto riguarda gli aiuti avuti, quella è stata solo merce di scambio politica, lo stato dava soldi alla fiat per far nascere stabilimenti in zone non convenienti in cambio di assunzioni per poi avere i voti. Si sapeva già dall'inizio che non era conveniente fare stabilimenti al sud per una fabbrica che ha sede al nord e che vuole espandersi in europa... E' convenuto ai politici, è convenuto alla fiat. Ora aitui non se ne possono più dare e la fiat fà quello che vuole. Del resto è un'azienda, non ha fini sociali ma scopo di lucro per gli azionisti, solo ad essi deve rispondere Marchionne.



PS non è vero che gli operai tedeschi guadagnano il doppio, il costo del lavoro italiano è il 3° più alto in europa, il reddito netto tra i più bassi, sai perchè saputello? Perchè il resto se lo prende lo stato, se gli stipendi sono da fame la colpa principale è dello stato. Poi non è nemmeno vero che gli operai italiani sputano sangue, visto che le ore lavorate in italia sono tra le più basse d'europa...


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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