2012-09-13 14:33:06 UTC
Le motivazioni ideali e l'ostinazione caratteriale
Tutte quelle pretese possono considerarsi respinte al mittente ora che, fa sapere la Minetti, gli unici da cui accetta inviti o consigli sono la sua famiglia e Silvio Berlusconi. Le motivazioni della sua mancata acquiescenza le ha rese note allo stesso settimanale: la Minetti fa sapere, infatti, che restano per lei ancora valide e inalterate le ragioni ideali che, a suo tempo, l'avevano spinta all'azione politica fino a farle maturare la decisione di scendere in campo alle elezioni regionali lombarde del 2010. Tali profonde motivazioni ideali, spiega la donna, risiedevano, e risiedono tuttora, nell'ammirazione da lei nutrita per le idee di di libertà propugnate dal suo mentore, Silvio Berlusconi.
La battagliera ex igienista dentale sfodera poi, con orgoglio, una sua particolare inclinazione caratteriale, che la spingerebbe a non mollare di fronte alle difficoltà, stimolandola, anzi, a trovare maggior forza e determinazione proprio quando gli ostacoli gli si parano davanti.
Le sexy-pagelle ai politici:
I toni lievi dell'intervista e il target della rivista hanno indotto l'intervistatrice a domande su argomenti più leggeri, in risposta alle quali Nicole Minetti si è lasciarsi andare a confidenze sulla sua attività politica: non si è sottratta, così, a una singolare richiesta dell'interlocutrice, quella di calarsi nei panni della "maestrina" e di stilare vere e proprie pagelle sessuali dei suoi colleghi dell'agone politico italiano.
Anche qui, sono trapelate alcune indiscrezioni, secondo cui a guidare la personale classifica vi sarebbe il presidente Roberto Formigoni, in grado di meritare un lusinghiero "otto", anche grazie a innate doti di autoironia che si manifesterebbero, ad esempio, nelle scelte di vestiario, quali le camicie gialle da lui sfoggiate: sono addirittura fonte di ispirazione ed emulazione per la Minetti che le giacche gialle a volte da lei indossate.
Molto buono anche il piazzamento di un avversario di partito, il "giovane" rottamatore democratico Matteo Renzi, che porta a casa un bel "sette", anche se, a giudizio della Minetti, potrebbe ancora migliorare se solo smettesse la sua aria da "bravo ragazzo" che nuoce al sex appeal, optando per un look più aggressivo e rock, quale potrebbe ottenere, ad esempio, con indosso un bel giubbotto di pelle.
Bruttissima pagella, invece, Beppe Grillo, che rimedia un "quattro", scontando anche la personale idiosincrasia della Minetti per gli uomini dalla barba incolta.
Ma a rimediare una bocciatura senza rimedio è Pier Luigi Bersani, leader del Partito Democratico, a cui la Minetti affibbia un "tre" che non lascia speranze. Colpa della sua allure datata che ha ispirato alla Minetti un consiglio, quello di rinnovarsi nel look insieme al suo partito.
MA C'è ANCORA QUALCUNO CHE VOTERà PDL?