2011-08-03 00:20:07 UTC
E così domenica sera ha di nuovo riunito una piccola compagnia, impegnata “a risollevare il morale del Presidente”. Di nuovo nella sede ufficiale del bunga-bunga, la villa di Arcore, dove è allestita la piccola discoteca sotterranea “con il palo da lap dance” descritto dalle ragazze che l’hanno frequentata. Dopo l’inchiesta giudiziaria e lo scandalo Ruby, i festini si erano dapprima interrotti, poi erano stati dirottati a Villa Gernetto, secondo quanto racconta al telefono (intercettato) Flavio Briatore all’amica Daniela Santanchè: “Non più lì, ma nell’altra villa: tutto come prima, non è cambiato un *****. Stessi attori, stesso film, proiettato in un cinema diverso. Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale...”. Così si sfogava Flavio. “È stato da me due ore, mi fa pena... Ha ragione Veronica, è malato”. E Daniela: “Cosa possiamo fare? Ma allora qui crolla tutto...”.
IL CROLLO non è ancora arrivato. Nell’attesa, per l’ultima notte di luglio “il film” è stato girato di nuovo ad Arcore. In tono minore, senza i vecchi amici di un tempo. Un remake in tempi di difficoltà. Intanto il Paese sta affrontando la sua crisi più dura. Economica, con la produzione bloccata e l’occupazione giovanile più alta d’Europa. Finanziaria, con i mercati deboli e il sistema Italia sotto attacco. Politica, con una crisi strisciante che dura da mesi. Morale, con indagini giudiziarie che coinvolgono più d’un ministro, compreso quel Giulio Tremonti ormai diventato un’anatra zoppa che non riesce più ad essere il garante della stabilità italiana di fronte ai mercati internazionali.
La barca naviga in acque pericolose e sembra senza guida. In questo clima, il Parlamento trova il tempo per occuparsi di “processo lungo”, una legge che serve a salvare Berlusconi dai processi milanesi. E lui? Si consola di nuovo con il bunga-bunga. Non riesce a trattenersi. È più forte di lui. Mentre la barca affonda...
Da Il Fatto Quotidiano