Domanda:
Che quale è un esempio di REPUBBLICA NON DEMOCRATICA?
?
2010-02-11 13:21:00 UTC
Da quanto sò repubblica significa "cosa del popolo" cioè è il popolo che elegge coloro che dovranno dirigere il paese e fare scelte politiche per conto del popolo che li ha eletti...però questo concetto ingloba credo anche il significato di democrazia cioè "governo del popolo"...però esiste anche la monarchia costituzionale come in Inghilterra cioè una monarchia democratica infatti c'è un parlamento che affianca il Re nelle decisioni...ma una repubblica non democratica esiste??se si in che cosa si differenzia da quella democratica??? grazie
Otto risposte:
2010-02-11 14:07:00 UTC
Aspè...twister, stai facendo un pò di confusione, tanto che mi sento un pò "twisted" pure io ;)



Repubblica non c'entra nulla con democrazia, a dispetto delle apparenze. Repubblica si riferisce ad una forma di governo storicamente determinata, nota sin dall'antichità, benché oggi sia diffusa in molti paesi del mondo. Democrazia, al contrario, si riferisce all'aspetto sostanziale del governo del "popolo", cioè all'effettivo esercizio della cittadinanza tendenzialmente da parte di tutti i cittadini, il che va da sè ha sempre una componente utopistica, ma ci si può avvicinare.



Andiamo con gli esempi. L'Inghilterra contemporanea NON è una repubblica ma, come dici giustamente, una monarchia costituzionale. Si tratta però di una delle democrazie moderne più antiche del mondo, avendo un parlamento e una rappresentanza popolare molto avanzata già dal XVIII secolo. La Germania del Terzo Reich era, costituzionalmente parlando, una repubblica, ma l'esercizio del potere era tutto fuorché democratico. L'Italia del ventennio fascista, nonostante Mussolini, si definiva ancora una monarchia costituzionale, perché a capo dello stato c'era ancora formalmente un sovrano (Vittorio Emanuele III) i cui poteri erano vincolati ad una costituzione (lo Statuto albertino). Difatti sulle monete dell'epoca a rappresentare la somma autorità dello Stato non c'era mai Mussolini (ufficialmente "Capo del Governo", qualcosa di più di "Presidente del Consiglio"), ma la testa (a volte elmata) del re "sciaboletta".



http://www.lemonete.com/index/annunci/Annunci_2009/v.basile45@libero.it/2_lire_1939.jpg



Dal punto di vista storico esistono monarchie assolute (attualmente una delle poche rimaste se non l'unica credo sia il Sultanato del Brunei), monarchie costituzionali, repubbliche aristocratiche (com'erano Lucca, Genova e Venezia fino alla fine del '700), repubbliche più o meno allargate, più o meno "democratiche" (dipende da quanti sono i cittadini votanti, molto pochi quelli dell'antica Atene, ad esempio), repubbliche democratiche più o meno presidenzialiste, e infine dittature personalistiche che, quasi sempre nella storia, sono degenerazioni di una delle forme storiche di cui sopra. Si è potuto parlare di "dittatura" in una repubblica ristretta e aristocratica come quella romana (il primo "dictator" è Giulio Cesare), si parla di "dittatura" in una monarchia costituzionale come quella di Napoleone III in Francia o quella di Mussolini in Italia, come si parla di dittature anche in stati che sono formalmente repubbliche parlamentari (la Germania di Hitler, l'Iran di Khomeini, alcuni oggi ritengono il Venezuela di Chavez). Diciamo che l'unico vantaggio di una repubblica è che il "popolo", che elegge democraticamente i propri rappresentanti in ogni sfera del potere (legislativo e indirettamente anche esecutivo e giudiziario), in questo caso "sceglie liberamente" di che morte morire, compreso consegnarsi nelle mani di un regime antidemocratico, il che è successo e continua a succedere fin troppo spesso. E' quella disposizione della psicologia collettiva che Erich Fromm ha definito con grande acume "fuga dalla libertà" (e dalle responsabilità che questa comporta per tutti)...ed è una tentazione fortissima di tutte le repubbliche, specie se democratiche.



E' sempre istruttivo rileggere Platone a questo proposito, sebbene anche lui usi il termine "democrazia" come sinonimo di "repubblica". Tra le forme ideali di governo infatti lui distingue tra la monarchia (in cui i poteri sono concentrati nelle mani di un solo uomo) che si corrompe in tirannia, l'aristocrazia (dove il potere è concentrato nelle mani di pochi, si presume "i migliori"), che può degenerare in oligarchia, e infine la democrazia, che può degenerare in oclocrazia (governo non più del popolo, ma della "turba", della feccia, diremmo oggi della "massa" in senso dispregiativo).



Quest'ultima degenerazione è particolarmente acuta ed istruttiva per il XX secolo. Infatti non è casuale che le peggiori dittature del secolo scorso siano spesso state conseguenza di un allargamento del diritto di voto alla maggioranza dei cittadini. Il suffragio universale maschile in Italia risale infatti al 1912, e guardacaso i "fasci combattenti" si rafforzano a partire dal 1919 e nel 1921 sono già abbastanza forti in parlamento da pensare ad un colpo di stato che gli riuscirà. Ancora più istruttiva l'apparentemente iperdemocratica Repubblica di Weimar, dove Hitler non ha nemmeno bisogno di grandi colpi di stato perché ottiene la maggioranza dei suffragi "democraticamente". Ironia della sorte, una delle democrazie più inossidabili del pianeta (benchè molto discutibile per la sua politica estera) è formalmente e storicamente una monarchia costituzionale, un paese che non ha più conosciuto un rivolgimento della sua forma di governo almeno dalla "Gloriosa Rivoluzione" del 1688. La Francia, che pure è considerata un faro della democrazia internazionale, merita invece il primo premio per rivoluzioni e cambiamenti di governo. Dopo il 1789 si succedono diverse forme di monarchia (da quella più "borghese" e costituzionale di Luigi Filippo a quella più autoritaria di Napoleone III) e ben cinque repubbliche, non tutte ugualmente "democratiche".



E' un paradosso, ma spesso le Repubbliche più democratiche del pianeta sono quelle che riescono a mettere in atto costituzionalmente garanzie e meccanismi di controllo e di sanzione abbastanza efficaci a tenerle lontane dai bassi umori del ventre del "popolo" che un pò bue è sempre e ovunque, benché l'istruzione diffusa e l'educazione civica dovrebbero bastare a formarlo e a tenerlo lontano dal desiderio di "fuga dalla libertà" che è sempre in agguato.



Il dibattito che attualmente c'è in Italia tra un esecutivo che vorrebbe un potere "legibus solutus" in quanto "investito dal popolo" per governare, e le istituzioni di garanzia (Presidenza della Repubblica, CSM, etc) che vorrebbero salvaguardare gli italiani da un autoritarismo populista, cioè da una deriva oclocratica, è estremamente eloquente a riguardo.
2010-02-11 13:35:25 UTC
La repubblica popolare cinese e la repubblica islamica iraniana hanno poco di democratico.
Maurizio
2010-02-11 13:28:49 UTC
I paesi comunisti, formalmente, erano delle repubbliche
CubikRubik
2010-02-11 13:32:31 UTC
Pensa che il paese meno democratico al mondo, la Corea del Nord, ha una costituzione, ci sono le elezioni e si chiama Repubblica Democratica di Corea...
?
2010-02-11 13:43:01 UTC
Va bè, il fatto che ci sia stata una elezione in un qualunque paese, dopodichè il presidente aggisca come un tirano ... non mi darebbe l'idea di una repubblica democratica...
Eidales Gymreig
2010-02-11 13:32:47 UTC
non credo che posse esistere una repubblica che non sia demoratica, ma nel senso di: res publicae; cosa del popolo e demos kratos (dal greco) è il potere del popolo. c'è una fora di democrazia diversa è la forma presidenziale nella quale il presidente dello stato ha in se una grande gama di poteri sempre però nel rispetto delle due camere, negli Usa abbiamo la Repubbica presidenziale, in cosa differisce con la nostra repubblica democratica? meno poteri in mano al presidente della repubblica che assume prettamente una figura di rappresentanza dello stato repubblicano, negli Usa invece il Presidente ha maggiori poteri nell'ambito dei tre poteri dello Stato.
2010-02-11 15:37:09 UTC
segui un attimo questo ragionamento.

DEMOCRAZIA PARLAMENTARE: eleggi qualcuno che non conosci, che dice di rappresentarti e che governa il paese

DITTATURA: non eleggi nessuno ma a governarti c'è qualcuno che dice di rappresentarti



aldilà dei sistemi di oggi, la democrazia rappresenta il potere di un popolo di cambiare il corso degli eventi, partecipando alla vita politica.

se ci pensi bene, in molti casi c'è stata più democrazia nei sistemi totalitari che nel sistema di oggi, dove la maggior parte delle persone pensano che mettere la croce su una scheda il giorno delle elezioni sia un loro "potere".

perciò, rispondendo alla tua domanda, direi che il parlamentarismo italiano di oggi è un esempio perfetto
RODAN
2010-02-11 13:31:07 UTC
La ''Repubblica non democratica'' sembrerebbe una contraddizione in termini, ma in realtà è possibile.



E' possibile quando coloro che vengono eletti a rappresentare il popolo non fanno gli interessi della collettività ma quello dei privati.



In Italia questa cosa è molto diffusa.


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