In Italia è tornato di moda parlare di energia nucleare.
Nel nostro Paese, in molti campi, si seguono i passi della moda: stiamo infatti già assistendo alle sfilate per l’estate del 2008, ma i disegni sono quelli degli anni ’20.
Il motivo principale per il quale si è ricominciato a parlare di nucleare è dovuto essenzialmente al fatto che noi italiani non siamo stati capaci di capire subito che il petrolio ci avrebbe portato alla drammatica situazione attuale.
L'energia nucleare è una fonte energetica che ha degli aspetti positivi ed altri negativi.
Cosa ce ne facciamo delle scorie? Dovranno essere stoccate per migliaia di anni fin quando non decade il loro livello di radioattività .
Il grado di radioattività non consente all'uomo di avvicinarsi alle scorie e, al momento, la scienza non è in grado di distruggere le scorie radioattive o di accelerare il periodo di decadimento della radioattività . L'uranio è la materia prima delle centrali nucleari a fissione. Una minima quantità di uranio consente di produrre un'elevata quantità di energia, e a differenza del carbone o del petrolio, senza emissioni di anidride carbonica (principale causa dell'effetto serra).
Il principale svantaggio del nucleare sono le drammatiche conseguenze in caso di incidente.
Vi ricordate di Chernobyl?
Ha causato conseguenze globali e, ancora oggi, non si conosce il reale impatto sulla salute. Se da un lato le nuove centrali di ultima generazione garantiscono un livello di sicurezza elevato, dall'altro non si può fare a meno di pensare che anche la centrale di Chernobyl era stata considerata sicura a suo tempo.
Da circa 15 anni nessun paese occidentale, salvo la Finlandia, ha messo in cantiere nuove centrali nucleari. Il nucleare comporta costi elevati fin dalla realizzazione degli impianti. Vanno poi ad aggiungersi i costi militari per garantire la sicurezza dagli attentati terroristici e i costi per smantellare la centrale nucleare al termine della sua attività . Tutti questi costi non sono sostenibili da un'industria privata.
Lo Stato deve necessariamente intervenire a copertura delle spese aumentando così tasse e imposte ai contribuenti. In breve, il basso costo dell'energia in bolletta potrebbe essere più che compensato dall'aggravio fiscale in termini di imposte.
Come al solito i politicanti si sono messi di mezzo. La destra ha annunciato che l’Italia ha approfittato poco del sistema di produzione dell'energia attraverso le centrali nucleari; si tratta senza dubbio di una necessitá del futuro. La sinistra ha invece affermato che è assolutamente inutile prendere in considerazione la possibilità di costruire centrali nucleari in Italia perché comunque, prima di vederne una funzionante, ci vorranno come minimo 10 anni.
Ma allora quale alternativa abbiamo?
Quella di procurarci una trivella personale e provare a bucare il terreno come talpe impazzite alla ricerca di nuove riserve di petrolio? E l'effetto serra? Ragazzi, è un bel dilemma.
Domandone finale: voi sareste meglio disposti ad accettare un deposito di scorie o una centrale nucleare vicino casa, oppure a sottomettervi alla volontà dei capitalisti del caro-petrolio?