innanzitutto ribadisco quanto detto da sergione...l'UE non è la Corte Europea dei Diritti Umani, gli stati membri UE non corrispondono alle parti contraenti della CEDU
poi
gli articoli in questione, ovvero l'art.2 del protocollo n 1, in combinato disposto con l'art.9 CEDU, sanciscono che:
Art. 2
Diritto all’istruzione
Il diritto all’istruzione non può essere rifiutato a nessuno. Lo Stato, nell’esercizio delle funzioni che assume nel campo dell’educazione e dell’insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche.
L’educazione dei fanciulli è l’insieme dei comportamenti con quali, in ogni società , gli adulti tendono a comunicare ai più giovani credenze, costumi ed altri valori; l’insegnamento e l’istruzione attengono alla trasmissione di conoscenze e alla formazione intellettuale.
Articolo 9
Libertà di pensiero, di coscienza e di religione
1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo e la libertà di manifestare la propria religione o credo individualmente o collettivamente, sia in pubblico che in privato, mediante il culto, l’insegnamento, le pratiche e l’osservanza dei riti.
2. La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo può essere oggetto di quelle sole restrizioni che, stabilite per legge, costituiscono misure necessarie in una società democratica, per la protezione dell’ordine pubblico, della salute o della morale pubblica, o per la protezione dei diritti e della libertà altrui.
perciò è davvero difficile immagire una sentenza diversa da parte della ECtHR, che decide in applicazione della Convenzione, giungendo alla seguente conclusione:
"La libertà di non credere in nessuna religione (inerente la libertà di religione garantita dalla Convenzione) non è limitata alla mancanza di servizi religiosi o di educazione religiosa: è estesa a pratiche e simboli che esprimono una fede, una religione o ateismo"
rilevando un'ingerenza da parte dello Stato è quindi "eu violation de l'article 2 du Protocole no 1 examiné conjointement avec l'article 9 de la Convention"
Per quanto riguarda la questione della rimozione del crocifisso la Corte non ha disposto ciò, e anzi è proprio perchè "le Gouvernement n'a pas déclaré être prêt à revoir les dispositions régissant la présence du crucifix dans les salles de classe" che dispone un risarcimento di 5000 euro alla ricorrente.
se siete curiosi di leggere l'intero testo della senteza visitate il sito della Corte Europea dei Diritti Umani nella sezione Hudoc (il testo della sentenza è disponibile solo in lingua francese)