Domanda:
Cosa pensate di Emma Bonino?
O-o-o occhi di gatto
2013-04-07 01:25:19 UTC
Radicale cosa vuol dire esattamente?
Nove risposte:
Dago
2013-04-07 04:31:24 UTC
una che passa da destra a sinistra come si fa con le campagne acquisti delle squadre di calcio mi da l'idea della persona che pensa solo a quello che gli conviene per se

la coerenza non fa parte del mondo della politica
?
2013-04-07 09:29:45 UTC
Molti la definiscono come una di sinistra, e già questo la dice lunga sulla capacità degli italiani di valutare la politica, ma in realtà è più liberista di qualsiasi esponente dell' attuale centrodestra ingabbiato da 20 anni dal Berlusconismo. Detto ciò, vedrei comunque bene la Bonino come Capo dello Stato, se non altro per la sua marcata difesa della laicità dello stato.
anonymous
2013-04-07 08:52:23 UTC
Emma Bonino è una donna rispettabilissima, ha combattuto battaglie per valori che si possono o meno condividere, le battaglie dei radicali: a favore di droga e aborto e contro la chiesa, ma anche per il divorzio e contro la partitocrazia. Il presidente della repubblica però è ben altra cosa. Mi stupisce che chi stima Emma Bonino e le sue battaglie la voglia al quirinale, dove si sa che NON potrà portarle avanti.
?
2013-04-07 09:16:05 UTC
A quello che ha scritto Travaglio e che l'utente pentastellato ha riportato senza citarne la fonte, aggiungo che è iper-lliberista, coerente con le politche della BCE e del capitalismo europeo.
anonymous
2013-04-07 10:42:04 UTC
sinistra
?
2013-04-07 09:07:30 UTC
persona molto seria, forse qualche idea un po' estremista per fare il presidente...
?
2013-04-07 08:37:51 UTC
Molti italiani vorrebbero vedere Emma Bonino al Quirinale. Perché è donna, perché è competente, perché è onesta e mai sfiorata da scandali, perché ha condotto battaglie spesso solitarie per i diritti civili e umani e politici in tutto il mondo, forse anche perché è sopravvissuta a Pannella e perfino a Capezzone. Insomma, un sacco di ottimi motivi, tutti veri e condivisibili. Ma della sua biografia, in questo paese dalla memoria corta, sfuggono alcuni passaggi politici che potrebbero indurre qualcuno, magari troppo giovane o troppo vecchio per ricordarli, a cambiare idea e a ripiegare su candidati più vicini al proprio modo di pensare.

A costo di essere equivocati, come ormai accade sempre più spesso, complice il frullatore del web, li ricordiamo qui per completezza dell’informazione, convinti come siamo che di tutti i candidati alle cariche pubbliche si debba sapere tutto. “Conoscere per deliberare”, diceva Luigi Einaudi, cuneese come lei.



Nata 65 anni fa, la Bonino è stata parlamentare in Italia sette volte e in Europa tre volte, a partire dal lontano 1976. Da sempre radicale, si è poi candidata nel ’94 con Forza Italia fondata da Berlusconi, Dell’Utri, Previti & C., e col centrodestra berlusconiano è rimasta alleata, fra alti e bassi, fino alla rottura del 2006, quando è passata al centrosinistra. Ha ricoperto le più svariate cariche: deputata, senatrice, europarlamentare, commissario europeo, vicepresidente del Senato, ministro per gli Affari europei nel governo Prodi. Ed è stata candidata a quasi tutto: presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidente delle Camere, ministro degli Esteri e della Difesa, presidente della Regione Piemonte e della Regione Lazio, alto commissario Onu ai rifugiati, rappresentante Onu in Iraq, addirittura a leader del centrodestra (da Pannella, nel 2000).



Nel ’94, quando si candidò per la prima volta con B., partecipò con lui e la Parenti a un comizio a Palermo contro le indagini su mafia e politica. Poi, appena eletta, fu indicata dal Cavaliere assieme a Monti come commissario europeo. Il che non le impedì di seguitare l’attività politica in Italia, nelle varie reincarnazioni dei radicali: Lista Sgarbi-Pannella, Riformatori, Lista Pannella, Lista Bonino. Nel ’99 B. la sponsorizzò per il Quirinale, anche se poi confluì su Ciampi. Ancora nel 2005, alla vigilia della rottura, la Bonino dichiarava di “apprezzare ciò che Berlusconi sta facendo come premier” (una legge ad personam dopo l’altra, dalla Gasparri alla Frattini, dal lodo Schifani al falso in bilancio, dalla Cirami alle rogatorie alla Cirielli) e cercava disperatamente un accordo con lui. Sfumato il quale, scoprì all’improvviso i vizi del Cavaliere e le virtù di quelli che fino al giorno prima lei chiamava “komunisti” e “cattocomunisti”.



Molte delle sue battaglie, referendarie e non, coincidono col programma berlusconiano: dalla deregulation del mercato del lavoro (con tanti saluti allo Statuto dei lavoratori, articolo 18 in primis) alla campagna contro le trattenute sindacali in busta paga. Per non parlare del via libera alle guerre camuffate da “missioni di pace” in ex Jugoslavia, Afghanistan e Irak. E soprattutto della giustizia: separazione delle carriere fra giudici e pm, amnistia, abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale, responsabilità civile delle toghe e no all’autorizzazione all’arresto per parlamentari accusati di gravi reati: perfino Cosentino, imputato per camorra.



Alle meritorie campagne contro il finanziamento pubblico dei partiti, fa da contrappunto la contraddizione dei soldi pubblici sempre chiesti e incassati per Radio Radicale. Nel 2010 poi, la Bonino fece da sponda all’editto di B.contro Annozero: il voto radicale in Vigilanza fu decisivo per chiudere i talk e abolire l’informazione tv prima delle amministrative.



Con tutto il rispetto per la persona, di questi errori politici è forse il caso di tenere e chiedere conto.
anonymous
2013-04-07 09:17:26 UTC
è una che parla di cose concrete, e non di aria fritta.
anonymous
2013-04-07 08:27:57 UTC
E' come tutti gli altri politici...si dovrebbero dare la mano e andare a fanculo !


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