Domanda:
Che vantaggi avrebbe l'Italia nel passare da Repubblica Parlamentare a Presidenziale?
Теагs’ Rаіn
2009-10-16 07:55:43 UTC
Negli ultimi giorni si è sentito molto parlare di "presidenzialismo".

Cito, ad esempio, una notizia: http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/giustizia-13/grande-riforma-2013/grande-riforma-2013.html .
Cito anche Adnkronos: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.3451844899

[ Mi scuso se alcuni utenti potranno sentirsi offesi dalla scelta della fonte (Repubblica.it), ma su due piedi è la prima cosa che mi è spuntata nel motore di ricerca. ]

Domande!
In questo determinato caso, quando sentiamo parlare di "presidenzialismo" ci si vuole ispirare al modello Francese o quello Americano?

Perché è uscita fuori questa idea? Chi l'ha lanciata e per quale motivo?

In generale, cosa ne pensate?

Pro e contro di un ipotetico passaggio?
Otto risposte:
♣Pournio Ciurlisko♣
2009-10-16 08:15:55 UTC
Il presidenzialismo è una forma di governo non troppo diversa da quella della repubblica parlamentare semplice. Cambia solamente il fatto che il Presidente del Consiglio (nel presidenzialismo) diviene al contempo capo dello Stato e assume maggiori poteri esecutivi. Detto questo però, attorno viene mantenuto un forte sistema di separazione di poteri, molto più rigido di quello che vige ora in Italia. Se non sbaglio invece col semi-presidenziaismo rimane comunque la figura del Capo dello Stato divisa. Che io sappia, non è stato detto a quale dei due tipi di presidenzialismo si voglia ispirare.



L'idea è stata proposta per la prima volta in maniera seria da Berlusconi stesso che ha affermato che il PdC ha pochissimi poteri e per la stabilità e l'efficienza ne servirebbero di più. L'ha lanciata ufficialmente perchè gli altri organi, tramite la loro azione, a suo dire, impedirebbero all'esecutivo di esprimere la volontà del parlamento eletto dal popolo sovrano. Non ufficialmente, lo ha fatto perchè vuole più potere.



Cosa ne penso? Il Presidenzialismo statunitense e francese costituisce una forma di governo seria e funzionale. Però, bisogna tenere in considerazione che in quei paesi esiste, come ho già detto, una netta e indiscutibile separazione dei poteri e una sudditanza direi completa ai principi espressi dalle costituzioni. In Italia, la separazione dei poteri è già sparita: il PdC controlla esecutivo e orchestra il parlamento, in più, controlla i media, vuole rivedere il ruolo della Corte Costituzionale e garantirsi l'immunità. Io spero che non si riesca neanche ad arrivare alla formulazione della legge costituzionale. Se ci riescono e mettono la proposta a referendum bisogna supplicare le nostre buone stelle o che gli italiani votino NO, o che Berlusconi non abbia cattive intenzioni. Perchè se le ha, votare SI' significherebbe porre di fatto la fine dello stato di diritto in questo paese. Su wikipedia si puà leggere che in assenza di una forte separazione e di rigidi controlli, le Repubbliche Presidenziali si trasformano de facto in "regimi presidenzialisti". E noi, rischiamo seriamente di subire quest'ultima evoluzione, anche se in maniera più blanda.
Giorgio
2015-03-02 11:30:32 UTC
innanzi tutto, il CAMBIAMENTO: dall'immediato dopoguerra ad oggi, gattopardianamente, tutto è cambiato, e nulla è cambiato.

Gli italiani sono scontenti, tartassati, e vorrebbero cambiare; ma qualunque cambiamento non è possibile: il potere è infatti detenuto da nomenklature che si sommano, si sovrappongono, si alleano.

E ciascuna costa, gestisce i suoi spazi e le sue influenze. E NOI NON CONTIAMO UN CA.... .

Un presidente con forti deleghe di potere, eletto direttamente, avrebbe un potere che deriva DIRETTAMENTE dal corpo elettorale: quindi non dovrebbe fare i conti con gli inamovibili parassiti che da 70 anni stanno disturuggendo il benessere creato dal lavoro di tutti noi.
Karajan la musica sulla punta della bacchetta
2009-10-16 08:48:27 UTC
Vantaggi? Per favore lascia perdere.
anonymous
2009-10-16 10:09:05 UTC
Vantaggio: Berlusconi sarebbe più vicino a Dio.

Svantaggio: Dio dovrebbe abdicare.
Mr. M
2009-10-16 09:50:31 UTC
In Italia la questione del Presidenzialismo è tirata fuori ogni tanto per fare polemica e riempire le pagine dei giornali o amentare gli indici di ascolto delle trasmissioni televisive che trattano temi politici. Quidni no si specifica se ci si riferisce al presidenzialismo francese o americano, in maniera da non scontentare nessuno.



Di solito coloro che sono favorevoli alla repubblica presidenziale argomentano tale idea affermando che in tal mondo aumenta la stabilità di governo.



Essi dimenticano che in Germania ed in Gran Bretagna vi è una stabilità di governo proverbiale e sono entrambi stati retti da sistemi parlamentari.



Essi dimenticano, inoltre, che in Sud America vi sono spesso governi instabili nonostante tutti gli stati siano repubbliche presidenziali.



In maniera analoga i fautori del sistema parlamentare argomentano la loro idea affermando che le repubbliche presidenziali concentrano troppi poteri nelle mani di una persona con evidenti rischi per la democrazia.



Essi dimenticano che la storia insegna che le dittature sono nate sia da sistemi presidenziali (vedi lin passato 'America del Sud, oppure oggi l'Africa), sia da sistemi semipresidenziali (vedi la Germania dal 1919 fino all'avvento del Nazismo), sia da sistemi parlamentari (vedi l'Italia con l'avvento del Fascismo).



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In realtà è necessario abbinare il sistema giusto alle varie nazioni in base alle loro caratteristiche politico-sociali della popolazione.



Sarebbe opportuno fare una trasmissione nella quale insigni professori di diritto costituzionale spiegassero qual'è la logica di funzionamento di ciascun sistema per individuare quello che meglio si addice al popolo italiano, mentre invece i politici non fanno altro che individuare il sistema che meglio si addice al loro interesse politico.



Inutile dire che una trasmissione a base di diritto costituzionale sarebbe seguita da pochi telespettatori, quindi sarebbero in pochi a vedere gli spot delle interruzioni pubblicitarie, e ciò si traduce in meno fama per il conduttore e meno soldi per la rete televisiva che trasmette il programma.



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In realtà quasi tutti gli stati che adottano il sistema presidenziale sono caratterizzati dall'avere una densità di popolazione molto bassa. Ad esempio gli USA hanno una popolazione circa 5 volte superiore alla nostra, ma hanno un territorio circa 30 volte più esteso: la nostra densità di popolazione è dunque 6 volte (cioè il doppio del triplo!) superiore alla loro. Considerazioni analoghe si possono fare per l'America del Sud.



Una bassa densità di popolazione solitamente implica in grandi o piccoli agglomerati urbani sparsi per il territorio. Tale circostanza si traduce in un sistema politico molto forte a livello locale e con la difficoltà di creare grandi partiti organizzati a livello nazionale. Negli USA ad esempio il Partiti Democratico ed il Partito Repubblicano sono due grandi aree composte da tante correnti ognuna radicata in un località della nazione. Di conseguenza essi sono ben organizzati a livello locale, ma hanno una struttura molto labile a livello centrale.



Questo comporta una bassa compattezza dei partiti. Negli USA è frequente che un parlamentari voti a favore di un Presidente di colore politico opposto al suo e la cosa non desta scalpore e non è considerato un tradimento. Anzi, nella mentalità americana ogni parlamentare deve rappresentare innanzitutto gli interessi del luogo dove è nato e solo dopo viene il colore politico. Per intenderci se un parlamentare vota contro le proposte del Presidente che vadano incontro alle esigenze locali del suo colleggio elettorale solo perchè il Presidente è di colore diverso dal suo sarebbe visto come un traditore dai suoi elettori che puntano innanzitutto agli interessi della comunità locale e pongono solo in secondo piano il colore politico.



Quando un americano va a votare per il Paramento, infatti, vota soprattutto in base alle capacità dei singoli candidati di portare vantaggi alla comunità locale (cioè nuovi posti di lavoro), mentre quando vota per il Presidente vota soprattutto in base alle politica generale (cioè politica economica nazionale, politica estera, ecc...). Per questo nel caso in cui vi fosse un Presidente di un colore ed il Parlamento di un altro non vi sarebbe stallo, ma si riuscirebbe comunque a trovare un accordo.



In Italia, invece, si vota solo per il Parlamento e si vota guardando soprattutto le proprie idee politiche (cioè in pratica a favore o contro Berlusconi) e solo in secondo piano alle capacità dei singoli candidati. Anzi i candidati che portano più soldi nella loro circoscrizione elettorale anche di fatto sono apprezzati sono talvolta accusati di "clientelismo".



Da noi un parlamentare di centrosinistra che votasse a favore di Berlusconi solo perchè questo gli ha promesso interventi economici nella sua circoscrizione sarebbe accusato di essere un traditore dall'opinione pubblica. Di conseguenza da noi il sistema presidenziale non va bene perchè in presenza di un Parlamento dominato da un colore politico contrario a quello del Presidente si avrebbe uno stallo: il Parlamento compatto rigetterebbe le proposte del Presidente e quest'ultimo per non tradire i suoi elettori sarebbe costretto a ripresentarle inutilmente.



Se, invece, si inserisse una norma che prevedesse l'elezione del Presidente e di una maggioranza parlamentare dello stesso colore politico allora tale colore politico risulterebbe troppo forte perchè dominerebbe sia la Presidenza che il Parlamento.



E' IMPORTANTE sottolineare che il sistema italiano è così inefficiente in questo periodo non per motivi costituzionali, ma per motivi politici: per intenderci non è la Costituzione che non va bene, ma sono i politici.



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10 punti? ;-)



Ciao.
2Emme
2009-10-16 12:16:03 UTC
beh 1 vantaggio c'è:almeno silvio non avrà più bisogno di aspettare che la maggioranza voti a suo favore! può fare tutto lui! il modello? quello francese ma al posto di presidente parlerei di monarca assoluto!
Gia
2009-10-16 08:21:41 UTC
Beh non sarebbe del tutto da scartare ma se e dico solo se l'Italia avesse una politica e sopratutto una classe politica più matura, se gli italiani si interesasssero di più alla politica e non pensassero invece a dire (anche se son ben conscio che è la pura verità) o va uno o va l'altro è uguale male stiamo e male staremo.



Io direi invece che il tutto andrebbe lasciato così com'è, è vero la costituzione repubblicana è stata scritta quando l'Italia è uscita da 20 anni di dittatura fascista , comunque io la escluderi almeno allo stato attuale la forma di repubblica presidenziale
Turris Eburnea
2009-10-16 08:02:15 UTC
No grazie, abbiamo gia' dato (ed e' finita male per tutti, incluso lui).


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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