La qualità della vita non c'entra niente con la crisi
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"Ma se la qualità' della vita dipende dalle risorse, dalle energie per trattare le risorse e dal numero di persone da soddisfare.....per quale motivo siamo in crisi?"
Vorrei risponderti con una domanda:
Se la qualità della TUA vita è alta allora non esiste la crisi?
Non penso che tutto quello che accada a te sia la realtà di tutti...
Crisi e qualità della vita sono 2 cose diverse su 2 piani diversi: uno a livello di sistema economico (la prima), la seconda a livello individuale (la seconda).
Se io ho una certa qualità della vita, ma entro in 1 bar (di solito) pieno e ora è (quasi sempre) vuoto... qualcuno (i clienti di quel bar) probabilmente non avrà più la stessa qualità della vita: il consumo è diminuito e anche la produzione. Le risorse (il caffè) ci sono, ma non vengono scambiate nel mercato, rimangono invendute: quindi verranno consumate MENO risorse nel futuro.
C'è da aggiungere che la crisi ora si manifesta con la mancanza di posti di lavoro disponibili. E' come il gioco delle sedie dove ci si alza e viene tolta 1 sedia: 1 concorrente viene eliminato.
Ogni volta che il PIL diminuisce, si perdono dei posti di lavoro. Il consumo cala. La produzione cala. I posti di lavoro calano ancora. Questo è ciò che avviene in fase recessiva dal lato dell'economia reale.
Chi ha il lavoro (dipendente e non precario) e non ha debiti non sente la crisi ovviamente!
Volendo essere precisi non siamo in 1 crisi, siamo in recessione: il PIL (che dovrebbe salire) sta scendendo da molto tempo.
IL MONDO FINANZIARIO
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"Voglio dire nel giro di 2 mesi le risorse naturali non sono certo cambiate in percentuale tale da causare una crisi, le energie sia umane che di altro genere idem, la crescita demografica e' in crescita ma certo non vi e' stata un'esplosione negli ultimi 2 mesi tali da creare una crisi immediata!!!
Alla luce di cio' da cosa e' causata la crisi???"
Forse questa è la vera domanda che volevi fare (infatti è una bella domanda).
Le cose funzionano come hai pensato tu, solo in un' economia reale di sola produzione dove il prezzo e le quantità scambiate delle risorse produttive (umane(lavoro) e non) variano in base alla quantità richiesta dal mercato e in base alla scarsità (o abbondanza) delle materie prime (le risorse base).
In quel mondo (reale) eventuali fluttuazioni della domanda (di risorse) si riflettono SUBITO su:
- produzione quindi sulle...
- ...risorse produttive (umane: numero di occupati e produttive: materie prime) quindi sulle...
- ...domande (consumo: gli occupati sono anche consumatori e domande di materie prime...)
Non hai pensato che le merci vengono quotate in mercati finanziari e il loro prezzo non è agganciato solamente alla scarsità (o abbondanza) delle risorse (umane e non) presenti in quel momento.
Spiegare come il mondo produttivo e quello finanziario sono collegati è un pochino complesso per me (soprattutto utilizzando degli esempi come analisi). Determinare poi i tempi di risposta è ancora più difficile: si utilizzano dei modelli di predizione statistica per farlo!
Per non fartela lunga, uso un esempio concreto.
Le borse sono crollate (dagli U.s.a. all'Asia) quando si è sparsa la notizia che Bill Clinton si era fatto fare un "lavorino" da una stagista.
Questo "lavorino" è bastato a far calare le azioni, le obbligazioni (e a catena tutto il resto) e a creare instabilità e panico nei mercati.
Questo ha avuto ripercussione anche sull'economie reali perché i risparmiatori (che avevano investito soldi nel mercato finanziario) hanno avuto perdite e quindi meno soldi disponibili per il consumo (economia reale).
Sto semplificando molto, ma concettualmente è corretto.
Il problema è il tempo: non sappiamo con quanto tempo si manifesteranno certi sintomi, ma io credo che li vedremo ben presto.
Un paese pieno di precari è difficile che in futuro riesca a far riprendere i consumi e a "far girare l' economia"....
PIL è veramente un parametro del nostro benessere?
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"E' possibile dire che essendo la causa una causa virtuale la crisi e' virtuale????
Per quale motivo dobbiamo basare le nostre vite su valori fittizi?
"Non e' che la crisi che ripeto, e' virtuale, non e' che l'ennesimo escamotage per far arricchire i soliti ed impoverire gli altri soliti??????"
Non lo so quanto sia virtuale. Posso assicurarti che dove lavoro io non stanno più assumendo: se c'è meno lavoro ci può essere più benessere?
Il PIL sicuramente è un parametro di sistema e non del nostro benessere.
Basta pensare che una catastrofe (un terremoto) fa aumentare il PIL perché crea lavoro e produzione per la ricostruzione...
Il mercato si crea perché ci sono dei bisogni (delle urgenze):
più bisogno -> più mercato (più vendite)
mentre in una logica più umana meno c'è bisogno, più c'è indipendenza e meglio si sta. I vizi ne sono un esempio: si dice sempre bacco, tabacco e venere riducono l'uomo in cenere.
Quindi dire che l'innalzamento del PIL corrisponde all'innalzamento del nostro benessere generale è (quantomeno) inesatto.