Domanda:
Siamo in crisi? Cos'e' la crisi? E' uno status che incide in modo negativo sulla qualita' media della vita...?
anonymous
2008-11-23 16:47:58 UTC
Ma se la qualita' della vita dipende dalle risorse, dalle energie per trattare le risorse e dal numero di persone da soddisfare.....per quale motivo siamo in crisi?
Voglio dire nel giro di 2 mesi le risorse naturali non sono certo cambiate in percentuale tale da causare una crisi, le energie sia umane che di altro genere idem, la crescita demografica e' in crescita ma certo non vi e' stata un'esplosione negli ultimi 2 mesi tali da creare una crisi immediata!!!
Alla luce di cio' da cosa e' causata la crisi???
A mio avviso e' stato attribuito un valore virtuale a q'ualcosa che in realta' non aveva....questo ha causato la crisi.
E' possibile dire che essendo la causa una causa virtuale la crisi e' virtuale????
Per quale motivo dobbiamo basare le nostre vite su valori fittizi?
Non e' che la crisi che ripeto, e' virtuale, non e' che l'ennesimo escamotage per far arricchire i soliti ed impoverire gli altri soliti??????
Sei risposte:
Elisabetta
2008-11-23 17:29:14 UTC
il problema principale secondome è la finanza speculativa sulle azioni che poi è "il virtuale" su cui si basa questa economia malata.



Le azioni spartiscono i redditi e i debiti tra persone che non fanno un vero lavoro ma che facendo circolare i soldi in un sistema chiuso come la borsa riescono con la sola compravendita ad arricchirsi, il sistema però è troppo a rischio di speculazioni.

Gli azionisti poi comprano e rivendono e ricomprano pretendendo redditi dalle loro azioni, comprando danno sì degli investimenti all'azienda che è quotata ma ovviamente dovendo poi portare interessi a chi ha investito, oltre alla normale produzione, devono fare anche un surplus per chi pretende un tornaconto, questo però fà perdere la sua fisicità alla produzione, in quanto il valore si sposta dall'articolo che è stato creato al suo valore nel mercato, ad ancora il suo valore finanziario. Quindi il prodotture richiede sempre a minor spese, per sostenere questi valori aggiunti, con contratti lavorativi sempre peggiori e scelta delle materie prime sempre più bassi (ed a volte scarsi per favorire il ricambio entro pochi anni del pezzo venduto) che spesso si vanno a reperire proprio là dove i lavoratori sono maggiormente sfruttati.

Dove i lavoratori percepiscono meno salari l'economia è basata sulle vendite all'estero, perchè si produce a basso costo ma non si ha la possibilità di rivendere sul territorio, rendendo ricchi solo gli esportatori, ed impoverendo le nazioni che non possono competere oltre che il popolo della nazione produttrice, in quanto la nazione produttrice tende a mantenere i costi di produzione più contenuti che mai, questo è un effetto farfalla che protratto porta danni ovunque.

Fate conto che dove lavoro (quì in Italia) in una multinazionale abbiamo dei fornitori che producono in cina facendo arrivare con la nave accessori che paghiamo 1,17 l'uno e che poi rivenderemo a 2,00 euro!



Nella azienda per cui lavoro il costo della manodopera pesa solo 8% sul bilancio, (e non siamo in cina) il resto è il materiale? No buona parte no! La maggior uscita di denaro è bancaria e finanziaria.



Dovremmo tornare davvero a produrre e guadagnare sul lavoro vero.

Le crisi diminuirebbero notevolmente.



Se non si darà un controllo maggiore a livello finanziario ( soprattutto alle spa) il danno continuerà a ripetersi periodicamente, cadendo sulle spalle di dipendenti e delle persone già in difficoltà.



Perchè quando il danno tocca i vertici le aziende che lavorano con le borse iniziano a richiedere flessibilità e pressano i governi (ormai molti assoggettati a loro) per aggevolazioni fiscali e contratti per i dipendenti fittizi come ad esempio gli stage che sono pagati da noi con un rimborso spese di 300 euro circa ma fanno orario pieno (ovviamente sono senza contributi malattie ferie e quant'altro) traslocando la crisi finanziaria dal "virtuale" al reale, creando disoccupazione, e povertà.

Gli azionisti vogliono più guadagni? Noi glieli diamo di tasca nostra.
anonymous
2008-11-24 00:56:42 UTC
la verità è che qui in Italia nessuno ci spiega bene in che cosa consiste la crisi e cosa dobbiamo fare per salvare i nostri risparmi. Si parla della crisi solo quando si vogliono far passare leggi che tagliano ingenti fondi ai servizi pubblici, leggi che sono state scritte i primi di agosto (approfittando del fatto che erano tutti in vacanza), quando la crisi non era ancora scattata. Fanno i càzzi loro, se ne sbattono della crisi, prosciugano lo stato finchè potranno.
anonymous
2008-11-24 00:52:17 UTC
La crisi è virtuale, ma i fondi in meno sono più che reali.

Non dipende dalle risorse, ma solo da come continua a girare questo sporco "monopoli mondiale"



come sempre ad averne la peggio sono i poveri, ma questo ormai si sa, è la prima regola del gioco



ps solo per dire che ShibaInu è un vero idiota, ma come pochi sulla faccia della terra. Mi spiace pensare che abbia tanti problemi in testa.

ShibaInu tien l'orchestra n'capa, fatti curare
Riccardo k
2008-11-24 14:11:28 UTC
La qualità della vita non c'entra niente con la crisi

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"Ma se la qualità' della vita dipende dalle risorse, dalle energie per trattare le risorse e dal numero di persone da soddisfare.....per quale motivo siamo in crisi?"



Vorrei risponderti con una domanda:

Se la qualità della TUA vita è alta allora non esiste la crisi?

Non penso che tutto quello che accada a te sia la realtà di tutti...



Crisi e qualità della vita sono 2 cose diverse su 2 piani diversi: uno a livello di sistema economico (la prima), la seconda a livello individuale (la seconda).



Se io ho una certa qualità della vita, ma entro in 1 bar (di solito) pieno e ora è (quasi sempre) vuoto... qualcuno (i clienti di quel bar) probabilmente non avrà più la stessa qualità della vita: il consumo è diminuito e anche la produzione. Le risorse (il caffè) ci sono, ma non vengono scambiate nel mercato, rimangono invendute: quindi verranno consumate MENO risorse nel futuro.



C'è da aggiungere che la crisi ora si manifesta con la mancanza di posti di lavoro disponibili. E' come il gioco delle sedie dove ci si alza e viene tolta 1 sedia: 1 concorrente viene eliminato.



Ogni volta che il PIL diminuisce, si perdono dei posti di lavoro. Il consumo cala. La produzione cala. I posti di lavoro calano ancora. Questo è ciò che avviene in fase recessiva dal lato dell'economia reale.



Chi ha il lavoro (dipendente e non precario) e non ha debiti non sente la crisi ovviamente!



Volendo essere precisi non siamo in 1 crisi, siamo in recessione: il PIL (che dovrebbe salire) sta scendendo da molto tempo.



IL MONDO FINANZIARIO

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"Voglio dire nel giro di 2 mesi le risorse naturali non sono certo cambiate in percentuale tale da causare una crisi, le energie sia umane che di altro genere idem, la crescita demografica e' in crescita ma certo non vi e' stata un'esplosione negli ultimi 2 mesi tali da creare una crisi immediata!!!

Alla luce di cio' da cosa e' causata la crisi???"



Forse questa è la vera domanda che volevi fare (infatti è una bella domanda).



Le cose funzionano come hai pensato tu, solo in un' economia reale di sola produzione dove il prezzo e le quantità scambiate delle risorse produttive (umane(lavoro) e non) variano in base alla quantità richiesta dal mercato e in base alla scarsità (o abbondanza) delle materie prime (le risorse base).



In quel mondo (reale) eventuali fluttuazioni della domanda (di risorse) si riflettono SUBITO su:

- produzione quindi sulle...

- ...risorse produttive (umane: numero di occupati e produttive: materie prime) quindi sulle...

- ...domande (consumo: gli occupati sono anche consumatori e domande di materie prime...)



Non hai pensato che le merci vengono quotate in mercati finanziari e il loro prezzo non è agganciato solamente alla scarsità (o abbondanza) delle risorse (umane e non) presenti in quel momento.



Spiegare come il mondo produttivo e quello finanziario sono collegati è un pochino complesso per me (soprattutto utilizzando degli esempi come analisi). Determinare poi i tempi di risposta è ancora più difficile: si utilizzano dei modelli di predizione statistica per farlo!



Per non fartela lunga, uso un esempio concreto.



Le borse sono crollate (dagli U.s.a. all'Asia) quando si è sparsa la notizia che Bill Clinton si era fatto fare un "lavorino" da una stagista.

Questo "lavorino" è bastato a far calare le azioni, le obbligazioni (e a catena tutto il resto) e a creare instabilità e panico nei mercati.



Questo ha avuto ripercussione anche sull'economie reali perché i risparmiatori (che avevano investito soldi nel mercato finanziario) hanno avuto perdite e quindi meno soldi disponibili per il consumo (economia reale).



Sto semplificando molto, ma concettualmente è corretto.



Il problema è il tempo: non sappiamo con quanto tempo si manifesteranno certi sintomi, ma io credo che li vedremo ben presto.



Un paese pieno di precari è difficile che in futuro riesca a far riprendere i consumi e a "far girare l' economia"....



PIL è veramente un parametro del nostro benessere?

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"E' possibile dire che essendo la causa una causa virtuale la crisi e' virtuale????

Per quale motivo dobbiamo basare le nostre vite su valori fittizi?



"Non e' che la crisi che ripeto, e' virtuale, non e' che l'ennesimo escamotage per far arricchire i soliti ed impoverire gli altri soliti??????"



Non lo so quanto sia virtuale. Posso assicurarti che dove lavoro io non stanno più assumendo: se c'è meno lavoro ci può essere più benessere?



Il PIL sicuramente è un parametro di sistema e non del nostro benessere.



Basta pensare che una catastrofe (un terremoto) fa aumentare il PIL perché crea lavoro e produzione per la ricostruzione...



Il mercato si crea perché ci sono dei bisogni (delle urgenze):

più bisogno -> più mercato (più vendite)



mentre in una logica più umana meno c'è bisogno, più c'è indipendenza e meglio si sta. I vizi ne sono un esempio: si dice sempre bacco, tabacco e venere riducono l'uomo in cenere.



Quindi dire che l'innalzamento del PIL corrisponde all'innalzamento del nostro benessere generale è (quantomeno) inesatto.
Moro74
2008-11-24 12:38:30 UTC
Certo che la natura della crisi è virtuale, proprio a causa del sistema finanziario che è stato per troppo tempo tempo distaccato dall'economia reale.

Alla base poi c'è il sistema monetario, avendo la moneta un valore indotto dalla fiducia e non un valore reale, non essendo più agganciata all'oro, e sopratutto essendo stata stampata in maniera spaventosa, (l'indice M3 del dollaro è stato nascosto da un paio di anni).

La crisi insomma è provocata nel sistema monetario, tutta la moneta in circolazione è debito e adesso è troppo per cui iniziano a fallire le imprese che verranno così riassorbite dalle banche.

Il vero problema è l'emissione della moneta, altrimenti hai ragione non si spiega che con tutta la tecnologia attuale e con i tempi di produzione spaventosamente ridotti si debba lavorare sempre di più, dimenticandosi la qualità della vita.
Antares
2008-11-24 12:29:31 UTC
Un attimo prima ci dicono che c'è la crisi, un attimo dopo parlano delle persone in fila da ore per acquistare il nuovo iPhone... un attimo prima ci dicono che è crisi, un attimo dopo la notizia di persone in fila dalle 5 del mattino, fuori da una nota catena di elettrodomestici, per una promozione su PC e lavatrici... poco dopo le stesse persone a causa della calca sfonderanno la vetrina del negozio...



In Italia abbiamo un concetto strano di crisi, per noi è crisi quando non riusciamo più a cambiare telefonino ogni 3 mesi per avere l'ultimo modello... quando non riusciamo più ad acquistare il superfluo, allora è crisi...



Io non vedo persone che muoiono di fame in Italia... i locali la sera sono ancora affollati... è questa la crisi?



Non dico che la vera crisi non arriverà... ma forse servirà a ridimensionare un pò le nostre coscienze... forse ci aiuterà a tornare a pensare a quelli che sono i veri valori... all'essenziale, e non più al superfluo...


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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