Domanda:
Lavoisier ed i persuasori occulti, vi sentite dei tubi vuoti?
?
2010-11-19 11:04:43 UTC
1 ) Secondo il postulato di Lavoisier -nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma -.

2) l'autore di - persuasori occulti- spiega che - per creare un bisogno, per aumentare le vendite di un prodotto è fondamentale la confezione, la forma, il colore della stessa -.
E lo dimostrò mettendo in vendita lo stesso prodotto in confezioni diverse, ma a prezzo uguale. Trattasi di reazione psicologica umana, di percezione caratteristica della nostra specie. Data dalla particolare evoluzione e cultura.

Ebbene: ci troviamo a dover risolvere un problema di indiscutibile difficoltà.
I rifiuti, le immondizie.
Centinaia di milioni di tonnellate prodotte ogni giorno.
Consumando risorse per produrre "packaging", magari chiamandolo
" biodegradabile " per lavarsi la coscienza.

Così accade che per ingrassare il -pollo consumatore- devono mettere il mangime in scatole ben formate, carine e attraenti.
Così accade che le stesse scatole siano l'alimento base di : produttori delle stesse e di distruttori delle stesse.

>creare un bisogno per poi distruggerlo.
>distruggere un bisogno per crearne un altro.

Lo smaltimento dei rifiuti.
L'inceneritore.

Quella macchina magica che cancella le tracce dell'ingordigia del capitale.

Quando è fin troppo evidente che : le uova le acquisto perché mi servono, non per la sua scatola.

Ma?
La concorrenza obbliga a battere l'avversario sulla confezione, perché la gallina poverina, nonostante gli sforzi produrrà un uovo del tutto uguale se lavora per tizio piuttosto che per caio!
Ciò che cambia è la confezione!

La stessa che andrà ad alimentare i milioni di tonnellate di rifiuti.
Che andranno ad alimentare gli inceneritori.

Che piaccia o no, lavoisier ha ragione!

La scatola delle uova diventerà gas tossico.

Perché nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
E che piaccia o no, le leggi della politica non possono cambiare le leggi della fisica.

La gallina molto generosa, già ci ha fornito di una "scatola" per l' uovo, chiamasi guscio. Biodegradabile per natura non per etichetta.

Alimentare il pollo consumatore, quel tubo vuoto da dove entra cibo da un foro e dall'altro ne esce rifiuto.

Vi siete mai sentiti dei tubi vuoti da riempire?
Cinque risposte:
?
2010-11-19 11:49:21 UTC
Bellissima, acuta domanda Troll. Di sostanza.

Mi si accavallano i pensieri, in proposito, tante sono le riflessioni, gli interrogativi e le opinioni in proposito. Li riordino e, torno, col desiderio che nel frattempo menti più illuminate della mia, possano dare lustro al tuo interrogativo e visioni nuove, ulteriori a me.

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Azz.. non è ancora passato alcuno :(

Sono tre volte che inizio il tentativo di mettere sulla "carta", ordinatamente, il coacervo che mi prilla nella zucca. Ma tu hai acceso un fuoco, anzi un incendio, e non una scintilla.

Prendo tempo. In questo momento più che un tubo vuoto mi sento come quelle cantine stracolme dove per anni si è buttato dentro di tutto, alla rinfusa. Averne aperto la porta con questa domanda, ha causato quello che è immaginabile accada in situzioni simili.

Mi hai destabilizzata!!!

Spero a presto. Per ora grazie.

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Rieccomi e, con sommo piacere, pollice, anzi pollicione su per Spok che in poche righe, a mio avviso, ha toccato il cuore della tua esposizione intravedendone immediatamente, a differenza mia, la chiave d'accesso: consapevolezza.

La mia sarebbe stata "energia", immediatamente seguita da "disordine", ma leggendo Spock ho capito che saltavo, in un'ottica di superamento del Capitalismo ed i suoi meccanismi socio-politico-economici,

il passaggio fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo. La consapevolezza, appunto



(mi faccio un caffè, devo ancora andare a dormire, e riprendo).

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Dopo il sonno ristoratore la mia ricca confusione (mia "una Donna", non certo di Troll) si è incanalata, quanto meno, in un percorso intellettualmente arduo ma, nel tentivo di percorrerlo, almeno si è procurata una "carta stradale", arricchita oltre che da Spok, ora anche da Farenheit e Bibi.



Parto dal postulato "nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma" che ingloba il significato di equilibrio della natura, animata e inanimata. Dell'EQUILIBRIO, cioè, che permette la VITA sul pianetaTerra.

Non è la mia materia e so che il rischio è di non riuscire a trasmetterti lucidamente la mia visione. Pazienza. Dovrai sforzarti tu!! ahahah!



Per l'equilibrio, di cui dicevo sopra, l'"ENERGIA" è sostanziale:

anche ciò che è inanimato lo è "apparentemente" ( gli atomi, il loro disporsi in un sistema..). Per i vegetali l'energia del sole è fondamentale, così come per gli animali (noi compresi), per i quali le fonti energetiche indispensabili per vivere, si motiplicano (cibo, ossigeno, calore, acqua...).



Le RISORSE della Terra e del Sole, da cui dipendiamo, non sono inesauribili e, come ci accade quando abbiamo il minimo indispensabile per nutrirci, non vanno sprecate, pena la sopravvivenza: se mangiassi oggi tutto quanto rimasto, magari in ECCEDENZA rispetto a quanto mi sarebbe stato sufficiente, da domani inizierebbe un processo di ALTERAZIONE, non potendo più rifornirmi del "carburante" necessario, che diverrebbe DISEQUILIBRIO ("disordine" appunto).

Spremere le risorse della Terra, e l'alterarle in un tempo sempre più accellerato decreta, con lungimiranza, la morte precoce della vita sul pianeta, o comunque una fruizione delle stesse per un sempre minor numero di esseri viventi, generando "caos" (Entropìa).

Questa lettura, in un ottica socio-politica, risponde in parte alla tua domanda.

Cosa altro è il Capitalismo se non un SISTEMA "caotico", che genera disequilibrio? Esso compie doppiamente un delitto: nei confronti dell'equilibrio che la Natura impone (abbiamo cominciato ad assaggiarne le prime conseguenze) e nei confronti degli esseri viventi.

Ecco perché la CONSAPEVOLEZZA, per interrompere questa dinamica, come dice Spock, diviene prioritaria.

Ma, come aggiunge Farenheit, deve essere anche CRITICA.



E consapevolmente critiche devono essere tutte le classi sociali che il Capitalismo ha creato per far funzionare il suo giochino perverso, distruttivo:

fin quando ragioneremo tutti, e non solo chi si sta arricchendo, in termini "economici" (in cui di economico non c'è nulla >ipersfruttamento delle risorse, >iperproduttività e iperconsumismo rispetto al fabbisogno reale, >iperdeissestamento dell'equilibrio naurale, >iperottimismo sulle potenzialità eterne "nutrizionali" del pianeta indipendentemente dalla quantità-qualità del loro utilizzo),



contribuiremo ad un accellerato "sfinimento" del sistema naturale. Della VITA.



La Terra è un bene di tutti, il più prezioso. Difenderla sarebbe un'ottima causa anche per chi oggi, inconsapevolmente acritico o meno, ritiene che il denaro sia l'unica fonte per la miglior qualità possibile di vita.



Ai loro nipoti e pronipoti cosa lasceranno per vivere? Un conto in banca o la fabbrichetta?

E noi, ai nostri?



La consapevolezza critica: alla lungimiranza autoconservativa (affettiva) = il tubo vuoto: al suicidio "distruzionista" (anafettivo).

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Quanto fin qui esposto sarebbe solo la premessa di quanto avrei voluto ulteriormente articolare, entrando nel merito delle ragioni per cui il Capitalismo è destinato a fallire.

Mi fermo, invece, poiché diverrebbe eccessivo e quando non maneggio una materia con familiarità sono incapace di sintesi.

Chiudo, allora, con questo interrogativo:



Il Capitalismo fallirà insieme alla Vita sul pianeta o la Consapevolezza Critica si svilupperà per tempo, e in maniera diffusa, sì da poter riparare ai danni perpetrati in appena un secolo e mezzo, dando vita al Comunismo, unico possibile sistema (questo sì economico) in armonia con leggi della Natura e rispettoso dell'essere umano?
SPOCK
2010-11-20 08:24:12 UTC
Raramente ho letto domande dal contenuto così profondo. La risposta è la consapevolezza; la consapevolezza che il nemico è lo stesso sistema che appare amico. Non è un caso che certe dottrine economiche siano appannaggio di pochi. Non è un caso che il sistema voglia distruggere la cultura e, quindi, la consapevolezza. Sanno benissimo che, se la classe neoproletaria acquisisse consapevolezza del suo vuoto, il sistema sarebbe finito. Da qui nasce, però, un problema, sul quale magari t'invito a riflettere; come riuscire a scardinare e far fallire le loro strategie? So che qualunque risposta, per quanto esauriente, non sarebbe mai esaustiva. Però perchè non provarci?
farenheit 451
2010-11-20 12:20:05 UTC
Bella domanda.



Dici: "le leggi della politica non possono cambiare le leggi della fisica".

Ed è giusto.



Però le leggi della politica possono cambiare molto altro.



Possono ad esempio cambiare l'approccio ad un problema.

Possono far crescere la coscienza civica e la consapevolezza del bene comune.

Possono premiare comportamenti virtuosi e stigmatizzarne altri.



Oppure possono semplicemente cambiare il modo con cui la maggioranza percepisce le leggi della fisica stesse.

Possono minimizzare un problema invece di provare a risolverlo.

Possono ridurre le persone a tubi vuoti, come li chiami tu, senza un passato da cui imparare e senza un futuro da costruire.



Questo è il potere della politica, e delle sue leggi.

E' un potere notevole.



Per questo è fondamentale scegliere con cura chi lo maneggia ed essere sempre molto attenti a come lo maneggia.

Per questo è fondamentale conoscere.

Sapere.



Non essere tubi vuoti, ma filtri critici.

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Capitalismo e Comunismo: alla fine è qui che si portato il discorso.

Ma entrambi i modelli, per quanto apparentemente antagonisti, hanno elementi comuni: la necessità di ottundere la consapevolezza critica del singolo, e il bisogno della sua riduzione, della sua dispersione in "classi".

In sostanza l'adesione totale al concetto leboniano di "folla" come corpo che trascende le peculiarità della singola cellula che lo compone: la massa come prodotto dell'unione di singole entità, ma con caratteristiche solo sue.

Poco conta se lo scopo della forzosa creazione di queste classi, ed il modo di crearle, sia diverso: entrambi i sistemi hanno bisogno di entità semplificate che annullino la complessità del singolo per essere usate al meglio.

Ma è proprio qui che sta l'errore macroscopico di entrambi i modelli e la loro inadeguatezza a rispondere all'esigenza primaria di qualsiasi specie vivente: la sua stessa sopravvivenza.

L'uomo non è una formica che nasce operaia, guerriera o regina, e così muore. Nè una bestia da soma a cui può bastare un tetto e un pò di fieno come ricompensa della schiavitù, e qualche bastonata se recalcitra.

Io non vedo in questo differenze tra Comunismo e Capitalismo. Entrambi snaturano l'uomo costringendolo con la persuasione o la forza a bisogni o scopi che non sono i suoi. Entrambi hanno bisogno che sia un tubo vuoto.

La diffusione planetaria di una vera e piena consapevolezza critica è la vera rivoluzione, e la conoscenza è l'unico mezzo per acquisirla. Miliardi di uomini consapevoli non avrebbero bisogno di modelli, e tantomeno di chi di quei modelli ne fa un mezzo per il lucro ed il potere.

Saprebbero già da soli quanto strettamente ed indissolubilmente legato è il benessere di ognuno al benessere di tutti, e del pianeta stesso. Ed ogni loro scelta, ogni singola azione, ogni progetto non potrebbe trascendere questa intima consapevolezza.

E a quel punto anche la folla, la massa, l'umanità intera non sarebbe altro che la moltiplicazione esponenziale, potentissima ed invincibile, del fine stesso e primigenio della vita; la sua conservazione.

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Ti ringrazio dei complimenti, ma forse non sono stato poi così bravo con le parole se tu ci hai letto una descrizione del Comunismo.

Io non credo che sette miliardi di uomini consapevoli sarebbero sette miliardi di comunisti, non comunisti "classici" almeno; io credo che sarebbero semplicemente sette miliardi di uomini liberi.

Sette miliardi di persone naturalmente refrattarie ad ogni dottrina, ad ogni comportamento indotto da altri uomini, così refrattarie da rendere inutile qualsiasi tentativo di controllo esterno perchè perfettamente inutile.

Sette, otto, nove miliardi di filtri critici con un solo bene in comune, una sola legge universale ed omnicomprensiva: il rispetto assoluto ed inviolabile dell'Uomo e del pianeta che lo ospita.

Tutto quel che non vìola quell'unica legge sarebbe lecito e serenamente accettato. Tutto.

Forse, se proprio vogliamo appiccicargli un'etichetta, è qualcosa che assomiglia più all'Anarchia che al Comunismo...
anonymous
2010-11-20 19:30:58 UTC
si e' vero che nulla sia crea nulla si distrugge, tutto si trasforma. ma e' anche vero che un corpo permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a meno che non intervenga una forza esterna a modificare tale stato.



in altre parole, accogliamo (noi tubi vuoti) il tuo "j'accuse" e ti ringraziamo per osservare la societa' da un particolare punto di vista. l'alternativa che proponi rimane "sui generis" un esercizio intellettuale di sociologia e antropologia. di fatto al capitalismo borghese vorresti infilare quello di stato, almeno come transizione, con i suoi pro e i suoi contro. quindi finché, l'intelligentsia non ci propone qualcosa di realmente alternativo e potente non penso che noi tubi vuoti siamo disposti a lasciar la strada vecchia per la nuova.



la borghesia chiede allo stato nazionale di incrementare i consumi e di proteggere i prodotti nazionali, la merce consumata non viene in maggior parte riutilizzata o riciclata e brucia per produrre energia che viene usata dalla borghesia nazionale per produrre ancora capitale. questo, detta in maniera semplice e' un ciclo dove ci sono gli sfruttati e gli sfruttatori, l'alternativa che ci proponi tu qualsiasi essa sia e' un altro ciclo con nuovi sfruttati e nuovi sfruttatori.



dammi una buona ragione per seguirti e ti seguiremo. ma non lanciare visione apocalittiche e anatemi perche' il tempo dei profeti e' passato adesso,noi tubi vuoti vogliamo fatti (non pugnette!!).



finche' "pro captu lectoris libelli habent sua fata" sara' tutta un interpretazione e non una verita'.



@iTROLL4G : e' difficile vedere una distinzione netta tra captalismo di stato e dittatura del proletariato soprattutto perche' gli unici esempi nella storia che abbiamo di dittatura del popolo hanno portato al capitalismo di stato. lenin a sua volta l'ha travato essenziale per portare la societa' ad un livello tale da permettere l'estinzione dello stato, stalin, mao tsetong e castro l'hanno radicato nel tessuto sociale. gli oppositori a questa distorsione del marxismo reale ci sono stati, come Trosky e Bordiga.

comunque non voglio adesso portare la discussione a livello storico. ma solo farti osservare che in diversi cntesti sociole e temporali la rivoluzione proletariato ha portato allo sviluppo spontaneo e naturale di un capitalismo di stato.

e questo perche' senza capitalismo una societa' non avanza scietificamente e tecnologicamente ma ristagna allo stesso livello.



un'altra riflessione che vorrei fare e' la seguente. il capitalismo che conosciamo si e' stabilito nell'occidente durante il rinascimento con la formazione di banche dove il capitale venva accumulato per poi fare grossi investimenti (il pionerie fu proprio un italiano, Cosimo di Giovanni de' Medici).



secondo te le guerre prima del capitalismo non esistevano?



quello che voi criticate e' il liberismo e l'industrializzazione. dovreste chiamare il "nemico" per il proprio nome...



@iTROLL 4G: ti stai contraddicendo. se le guerre ci sono da quando c'e' la proprieta' vuol dire che sono sempre esistite e non sono frutto del capitalismo ma dalla natura umana ed in genere del "bios". infatti la proprieta' e' un istinto che si ritrova in tante specie al top della catena alimentare che sono caratterizzati dalla relativa limitata disponibilita' delle risorse naturali. Piccola parentesi: la natura si autoregola con i cosiddetti feedback, l'anello piu' basso della catena alimentare sono i vegetali che sfruttana le risorse naturali inorganiche sole e composti semplici, questi sono limitati sia dalla disponibilita' delle risorse naturali che dalla "predazione" degli erbivori; e cosi' via fino al top della catena alimentare dove il numero di individui che appartenono alle specie che occupano questa nicchia e' regolamentato dalla disponiilita' delle risorse dell'anello piu' basso. quest'ultimi hanno il senso innato del territorio, cosiddetti animali territoriali, i quali difendono un territorio come propria risorsa di sostentamento. la nicchia ecologica dell'uome si colloca proprio qui sono territoriali per istinto e quindi per sollogismo aristoteliano l'uome ha il senso di proprieta' come istinto naturale. si perde l'istinto di proprieta' solo nel momento in cui una risorsa vitale diventa disponibili in grandi quantita', per es. il fuoco oggigiorno, ma nel momento in cui questa diventasse una risorsa limitante scatta l'istinto di possessione. le risorse naturali per la societa' umana sono per intrinsicamente limitanti per due fattori 1) l'aumento demografico, 2) la complessita' tecnologica della societa'. quindi le guerre o le tensioni tra popoli o uomini non puoi evitarle, e' la nostra natura.



questa dovrebbe essere la nostra coscienza, prima la si accetta e prima si esce vincitori. il capitalismo non c'entra un fico secco, ma e' solo uno strumento sociale per soddisfare i propri istinti.



con questo non voglio giustificare l'inquinamento e le guerre, anzi dovrebbe essere regolamentate, minimizzate e rese in modo tale da promuovere la convivenza tra uomini e natura, promuovere l'esplorazione dello spazio come valvola di sfogo della sovrapopolazione delle terra e avanzamento scietifico e tecnologico. questo non puo' essere realizzato con l'estinzione dello stato.



@iTROLL

non scendiamo nel ridicolo.... 10 mila anni fa io,tu e engels non c'eravamo... i soli mezzi con cui si possono trarre delle conclusioni versimili sono l'analisi comparata delle specie vicine alla nostra e l'analisi dei fossili. I comportamenti isolati o atipici di qualche popolazioni umane possono essere estrappolati come "primitivi" ma con certa cautela... i concetti di forza, bellezza, supremazia, controllo del territorio sono concetti universali per le specie dominanti gli ecosistemi e si traducono in maniera paraloga in concetti come sopravvivenza del proprio genoma e affermazione di questo sugli altri. i meccanismi naturali per arrivare a questo scopo sono diversi: hanno tutti una base genetica ed epigenetica ma si traducono in diversi comportamenti e adattamenti psico-somatici. il fatto che tu e engels non riesciute a vedere una base biologica ed innata al comportamento umano non voglia dire che questo non lo sia. questa Scienza non filosofia.... porre l'uomo al di fuori dei meccanismi biologici e' a dir poco rozzo e maniacale.



la societa' umana si evolve in maniera naturale raggiungendo equilibri all'interno e con la natura stessa. le rivoluzioni, le epidemie, le siccita' e i cataclismi non fanno altro che alterare, ristabilire o scardinare questo equilibrio. e in questo, secondo la stesso materialismo dialettico, non perche' lo voglio o perche' lo vuoi tu ma perche' la societa' umana in una visione olistica si autoregola. il fatto che la rivoluzione comunista ci sia o non ci sia e' un opinione, il fatto che una societa' comunista non sia attuabile no. perche' non e' stata naturalmente selezionata dalla societa' umana, ovvero non si e' spontaneamente realizzata o affermata come prevedeva marx.



e' questo che sto' cercado di dirti. io non difendo e non attacco ne il capitalismo ne il comunismo, ne l'individualismo anarchico di farenheit e neanche il liberismo finanziario di Friedman e del tactcherismo. sto solo osservando la societa' come spettatore, come un tubo vuoto coscente della mia natura e delle mie origini.



PS. leggi bene farenheit. ti sta dicendo tutt'altra cosa da quello che gli hai risposto. ti sta parlando di individualismo, ti sta parlando del "blues" che c'e' dentro ad ogni uomo che si scontra contro ogni societa', qualsiasi essa sia... non over-interpretare le parole!



@iTROLL 4G



capisco! grazie per la bella discussione! alla prossima diatriba. ;-)



@iTROLL 4G

fossi in te sceglierei la risposta di farenheit. ecco il mio consiglio! ciao
anonymous
2010-11-19 19:10:22 UTC
sei confuso, ma apprezzo lo sforzo.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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