Domanda:
Sul posto fisso Monti non sbaglia. Serve equità?
Tara
2012-02-05 07:41:03 UTC
L' attentissimo Monti, ci ha abituati a parole misurate con il contagocce,Per me ha detto una cosa giusta. Questa è la frase incriminata e l’ho trascritta parola per parola: ”I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita. E’ più bello cambiare e accettare nuove sfide purché siano in condizioni accettabili. E questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro o proprio non riesce a entrarci”.

E’ molto più leale e giusto verso chi sta cercando di entrare nel mondo del lavoro o a chi ha perso il proprio posto, fare un discorso del genere che sventolare impossibili promesse. Chi vuole leggere questo concetto come un sinonimo di licenziamenti selvaggi è in malafede e ci prende per il naso, perché sta vendendo una macchina usata con il contachilometri taroccato.

Soprattutto io metterei l’accento sulla seconda parte del discorso: meno tutele per chi è dentro il sistema e più tutele per chi è fuori.
A fronte di privilegiati intoccabili c’è un mondo fatto di collaboratori malpagati, precari, contratti a termine, contratti a progetto non rinnovati, stagisti che lavorano per una miseria (o spesso gratis, sperando prima o poi di entrare). Portabandiera di questo popolo di diseredati potrebbe essere qualsiasi giovane.
Togliere all’intoccabile da 8mila euro al mese per dare al precario da 4 euro l' ora vi sembra giusto o sbagliato? E’ di questo che stiamo parlando, senza tante demogogie e specchietti per le allodole, quando diciamo che il posto fisso non deve essere un tabù intoccabile. Se uno potesse licenziare un furbetto fancazzista da 8mila euro al mese potrebbe assumere almeno tre giovani che hanno voglia di lavorare. Ecco di cosa stiamo parlando. Da che parte volete stare?
QUELLI CHE DIFENDONO L'ART. 18 DIFENDONO LE LORO POSIZIONI.
Diciotto risposte:
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2012-02-05 08:19:31 UTC
Anch'io la penso come te e ha fatto un discorso consono al periodo che si sta attraversando nell'ambito del mondo del lavoro. Certo che ognuno interpreta le sue parole a favore di come la pensa politicamente. Ciao.
luc10B love Potato
2012-02-05 17:02:55 UTC
il furbetto fancazzista intoccabile da 8 mila euro al mese?

Ma stai scherzando?

Quello è un dirigente! Un raccomandato, intoccabile prima e dopo! Non ci pigliare per il cùlo sai?

Non è quello il punto.

Non vogliono poter precarizzare i loro figli!

Ma i figli dei salariati. Non dei dirigenti!

Quanti ne conosci di operai o impiegati che prendono 8 mila euro al mese?



Detto questo, puoi cancellare la domanda, poiché supportata da fantasie.



L'articolo 18 viene usato solo nel 5% delle aziende italiane.

E guarda caso sono stelle che hanno un tasso di produttività medio pro capite più alto.

Allora? Come lo spieghi?

E guarda caso tali industrie sono anche le uniche dove esiste una forma ( scadente ) di sindacato! Come lo spieghi?



Come si spiega al mondo che non è la facilità al licenziamento che crea una maggior produttività?



La questione è diversa! Molto diversa!

Il capitalismo europeo deve competere con quello cinese, e per farlo devo portare il tasso di sfruttamento pari a quello cinese.

Il resto sono tutte cazzàte!

valle a raccontare alla bocciofila, magari tra un bicchiere e l'altro ci credono pure.

Il comitato di affari monti sta precarizzando il futuro dei giovani! Dopo aver rubato 4 anni di lavoro ai loro padri, adesso vuole rubare la vita intera ai giovani.

In tutto questo l'articolo 18 non c'entra nulla. Zero!

Ci sono due classi sociali, proletariato e borghesia, voi con chi volete stare?

Questo è il punto!

Se stai con Monti.. Vedi tu, il tuo futuro è segnato. Incerto, precario ed insicuro.
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2012-02-05 16:05:29 UTC
Nel mercato del lavoro italiano l'equità non esiste.
anonymous
2012-02-05 17:37:59 UTC
Considerazione 1 (di carattere particolare):

Nella mia azienda ci sono circa 5000 dipendenti.

I 2/3 di loro sono assunti a tempo indeterminato, quindi beneficiano dell'articolo 18.

La stragrande maggioranza di loro ha stipendi compresi tra i 900 e i 2000 euro al mese.

Quindi si va da chi fa fatica a sbarcare il lunario a chi può dirsi benestante, ma non certo ricco.



Chi ha stipendi da 8000 (o più) è un manager, non tutelato, quindi, dall'articolo 18. Ecco chi andiamo a colpire se aboliamo l'articolo 18 in un'azienda del genere.



Considerazione 2 (di carattere generale):

In Italia, oltre il 90% delle aziende ha meno di 15 dipendenti, quindi fuori dall'ambito di tutela dell'articolo 18. Inoltre, se un'azienda non vuole assumere qualcuno a tempo indeterminato, con quaranta e passa tipologie contrattuali, ha tutte le possibilità di farlo. Di fatto, esiste già un'enorme "flessibilità in uscita" nel mercato del lavoro.

Ciò nonostante, la disoccupazione giovanile è in costante crescita. L'abolizione dell'articolo 18 non serve per creare più posti di lavoro, ma, al limite, per creare turn over, sostituendo magari operai 50enni, che hanno già avuto degli scatti di anzianità, con neo assunti che costano meno. E il cinquantenne dove lo mettiamo? Cavoli suoi. Magari ci facciamo il Soylent Green (citazione da cinefili...).



Considerazione 3: perchè chi dovrebbe volere tutele e diritti è sempre il primo a scagliarsi contro tutele e diritti, nel momento in cui non li ha? Se io ho una coscia di pollo e tu non ne hai, non avrai meno fame rubandomi mezza coscia di pollo o, peggio, chiedendo a qualcuno più in alto di togliermela del tutto. Quello che otterrai sarà che avremo fame in due.



E in tutto questo devo anche leggermi i commenti di deficienti che paragonano una norma di tutela a una religione.
anonymous
2012-02-05 17:12:08 UTC
tu non hai capito un bel niente probabilmente stai gia bene ho vivi su un altro pianeta
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2012-02-05 15:55:51 UTC
Guarda io non ho letto tutta la pappardella che hai scritto.... comunque per le parole di Monti ti posso dire che lui fa presto a parlare di monotonia riguardo al posto fisso per tutta la vita... infatti mentre lui per dirigere un governo che starà in carica poco più di un anno ha accettato una "monotona" carica di senatore a vita, noi così detti sfigati e bamboccioni proveremo il brivido della precarerietà, l'ebberzza della cassa integrazione, l'eccitante sensazione di avere il conto in rosso, oppure la gioa di sentirci rifiutare un mutuo per comprare una misera casa, mica come quella che si è comprato Patroni Griffi al Colosseo!! Oh ma svegliati dove vivi?!!!
Giorgio
2012-02-05 15:51:52 UTC
Un furbetto fancazzista (Bossi jr?) non arriverebbe mai ad 8000 euro al mese, e se per caso ci arrivasse sarebbe perchè è il figlio del padrone, che, ovviamente, non lo licenzierebbe mai.
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2012-02-05 18:50:16 UTC
Non diciamo cavolate per favore. Per Monti e la Fornero gli iper garantiti sono i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato da 1300 € al mese. E questi sono iper tutelati? Sono dei pascià che danneggiano giovani e precari? Non lo vedi che vogliono la guerra tra poveri, cercando di fare equità livellando verso il basso tutti quanti? Tra l'altro è molto più grave il fatto che un "garantito" 50enne perda le garanzie e venga licenziato, senza possibilità di trovare lavoro, che un giovane che non lo trova proprio il lavoro ma che può contare in una certa misura nel welfare familiare. Semmai si dovrebbero ampliare le tutele per coprire i giovani, ma non ridurre quelle dei loro padri! Lo ripeto, è una sporca guerra padronale che vuole una lotta di classe tra le classi basse. Dovrebbero essere queste a lottare contro quelle superiori, ma qui accade in maniera del tutto orizzontale, coi vertici rappresentati dalla pedante e fastidiosa Marcegaglia a guardarsi lo spettacolo, mentre i galli lottano per i chicchi di mais.



Se venisse abolito i lavoratori già contrattualizzati e sindacalizzati avrebbero ancora la garanzia, mentre quelli contrattualizzati in seguito all'eventuale abolizione di questa ovvia e minima tutela potrebbero essere licenziati SENZA GIUSTIFICATO MOTIVO, anche per motivi personali che nulla hanno a che fare con crisi aziendali o mancanze oggettive del lavoratore. L'articolo 18 dovrebbe essere esteso a tutte le aziende (purtroppo il referendum non vide raggiungere il quorum), altro che abolito! Non siamo più nell'800, dove i padroni avevano una forza contrattuale enorme e potevano ricattare senza vincoli i lavoratori. Le cose sono cambiate, per fortuna, e ora la tutela contro i licenziamenti è un DIRITTO, non un privilegio.



Inoltre la letteratura scientifica smentisce ogni legame tra livelli di protezione del lavoro e tassi di disoccupazione. I neoliberisti dicono che più flessibilità accresce l'occupazione, ma sono i dati empirici a smentirlo!

http://www.ilcorsaro.info/palazzo/240-la-maggiore-precariet%C3%A0-non-riduce-la-disoccupazione



QUELLI CHE DIFENDONO L'ART. 18 DIFENDONO I DIRITTI DEI LAVORATORI !
anonymous
2012-02-05 17:46:18 UTC
Tu secondo me vivi sulla Luna..



Dove sono queste nuove sfide???dove sono???se domani mi scade il contratto di lavoro la vera sfida è girare come un demente a portare Curriculum che non verranno neanche presi in considerazione, e congiuntamente dare fondo a tutti i risparmi che ho per sopravvivere..



Se veramente avesse voluto essere onesto avrebbe detto "I giovani devono rassegnarsi al fatto che non troveranno lavoro, e che noi non faremo nulla per creare lavoro" perchè è questa la realtà..



Nuove sfide, che si fotta, è il posto fisso che nei secoli ha dato opportunità alla gente di crearsi un futuro, contrarre un mutuo, prendersi una casa, avere la possibilità di avere dei figli perchè il posto fisso ti da la possibilità di avere credito dalle banche e serenità per il futuro che con le sue "nuove sfide" non si ha perchè non so se l'hai notato ma nel mondo di lavoro non ce ne e non ci sono i presupposti per averlo con queste manovre spezza gambe che stanno facendo..se io domani voglio comprare casa e vado in banca con un contratto di lavoro che mi scade tra tre mesi secondo te mi concedono un mutuo..??se vogliamo prenderci in giro facciamo pure..ma se domani perdessi il lavoro e dopo una settimana ne trovassi un altro non avrei niente in contrario alle parole di Monti..ma in queste condizioni no..



Meno tutele per chi è dentro e più per chi è fuori???si certo guarda gli stipendi e privilegi dei politici, e non solo quelli che si vedono in tv....e i vantaggi per chi è fuori quali sono? più tasse...tu stai parlando di fesserie..



Da che parte voglio stare???da quella che appena avrò la possibilità spero di riuscire ad andarmene da questo paese perchè governato da 40 anni da Mafiosi intoccabili..
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2012-02-05 17:35:45 UTC
Mi sembra di essere Lucignolo "Tu parli come un libro stampato"!

Un ennesima considerazione dopo che hanno accusato i giovani di malavoglia, di vivere alle spalle dei genitori e, chi più ne ha più ne metta.

Dopo la "sparata", ho realizzato solo una cosa: che facciamo, noi italiani, sempre meno figli: Con che coraggio potrebbe un lavoratore precario, comprarsi una casa, mettere su famiglia, senza avere alle spalle il famigerato "posto fisso?".

In seguito, hanno tentato di spiegare quello che voleva dire, ma ormai era "fatta" . ." voce dal sen fuggita"...

Il signor Tremonti sarà anche un medico non pietoso che ci strapazza in nome di un possibile risanamento delle finanze, ma da conoscere la pratica di certe situazioni e dire certe asinate, c' è di mezzo il mare.

Scusa, sono un po' "arruffona" e non mi so spiegare bene!
anonymous
2012-02-05 16:11:51 UTC
Prima creare i paracadute ad esempio introdurre il salario minimo e poi...



E comunque fino a quando le Balene cui alla foto saranno ignote!
Gabri
2012-02-05 16:53:18 UTC
E'si dobbiamo eseguire delle regole di un'Europa unita?Be'proprio Monti un senatore a vita parla di monotonia del posto fisso e se pensiamo a tutti quei sudici di parlamentari che stanno a scaldare la sedie a vita,quando poi decidono in qualche modo di uscire ammesso che sia cosi' magari gli viene garantito un buon posticino da mega dirigente in qualche amministrazione,ma pensiamo ai posti di lavori occupati da persone che dovrebbero andare in pensione ed invece li fanno ancora stare li togliendo la possibilita'a dei giovani di entrare nel mondo del lavoro.Ma soprattutto vorrei ricordare che nel nostro bel paese esistono 46 tipologie contrattuali anche assurde e non credo che non ci siano possibilita'di licenziamento dove occorre con una di queste e da quando ci furono queste belle innovazioni contrattuali cosa e'cambiato,smettiamola di tartassare le solite categorie e direi proprio che ognuno debba giustamente difendere le proprie posizioni quando si tratta di uno statuto dei lavoratori.
Turbolento
2012-02-05 16:14:25 UTC
Bel discorso, ma non hai speranza. Parlare dell'articolo 18 o parlare della verginità della Madonna o della bontà di Maometto è inutile. Le religioni sono intoccabili e i fedeli non tollerano alcun ragionamento sui dogmi.

Chi conosce il mondo imprenditoriale sa che non c'è più nessuno che assume. Tutti prendono solo ed esclusivamente lavoratori interinali e dopo un ciclo di circa 3 mesi li sostituiscono. Questa è la realtà che i sindacati e le sinistre non vogliono nemmeno che si nomini. E gli imprenditori non assumono perché assumere è come sposarsi, è per tutta la vita......... e se qualcosa va storto sei rovinato, e la "giusta causa" nella realtà non esiste. Ho letto di giudici che hanno imposto il reintegro a gente che aveva rubato in azienda, che avevano truffato....... ma a chi la vogliamo raccontare?
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2012-02-05 19:03:07 UTC
E' inutile stare dietro le parole, andiamo alla sostanza.

Qual' è l' ideale rapporto di lavoro per un borghese?

Avere l' operaio quando occorre pagarlo il meno possibile spremerlo fino all' ultimo cent, possibilmente con un sindacato partecipe alle scelte dell' azienda, licenziarlo quando non serve sensa se e senza ma, scaricarlo sulla collettività se protesta qualche promessa e se ancora non basta il manganello.

Questa è la strada per tenere la concorrenza dei salariati cinesi, in parte l' hanno risolto fomentando il Nord-Africa.
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2012-02-05 18:08:47 UTC
Forse avra' detto che non tutti i giovani si possono e si devono in futuro aspettarsi il posto fisso cosa che e' accaduto fino ad oggi ma non ci ha detto come risolve la carenza di lavoro,perche' si puo' stare alla sua idea ma si devono creare le condizioni idonee,cosa che oggi mancano.Il posto fisso e' il motore di una nazione se manca la macchina si ferma non si va da nessuna parte quindi il posto fisso e' la premessa di uno stato che gira e coinvolge una miriade di attivita' che la fanno vivere poi che queste siano private o pubbliche fa poca differenza .
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2012-02-05 17:16:03 UTC
Sono favorevole ad un mercato del lavoro più flessibile e più dinamico, ma perché lo si possa attuare bisogna anche gettare le basi sociali perché ciò si possa verificare.

Cominciando con una legge che garantisca uno stipendio minimo di base per chi lavora a tempo determinato superiore allo stipendio medio di un loro pari che lavora con contratto indeterminato.

La mobilità richiede anche aver la possibilità di trovare alloggi decenti che non sottraggono il 60% dello stipendio. E, cosa di non poco conto, serve avere un wealfarestate che garantisca uno stipendio minimo garantito, per metà a carico della finanza generale, e non dell' inps, e l' altra metà a carico delle aziende interessate, a tutti coloro che perdono lavoro per ridimensionamento aziendale o per una crisi del settore.
anonymous
2012-02-05 16:47:26 UTC
secondo me non si dovrebbe partire da una posizione ideologica.



Un sistema fortemente dinamico, quindi con licenziamenti ed assunzioni facili, permetterebbe ai lavoratori tipo della Fiat e della Omsa di trovare lavori visto che si instaurerebbe una società dinamica (quindi non avendo tutela sarebbero obbligati anche ad essere più produttivi perchè saprebbero benissimo di essere licenziati). E poi si instaurerebbe anche una sorta di ascensore sociale (cosa che manca da anni in Italia). E poi con maggiore produttività si potrebbero avere più pil e più crescita e anche stipendi alti.



Naturalmente ora se c'è precarizzazione vuol dire che ci sono contratti di lavoro che costano poco e che quindi non premiano il merito. Ma se fai in modo che ci siano contratti precari che costano tanto come quelli altri, disincentivi la precarizzazione e porti verso il merito la società (lo devi prendere per più tempo e quindi cerchi di favorire anche l'investimento verso queste persone invece che sostituirli dopo ogni 3 mesi o favorire sempre una certa ansia verso lavoratori malpagati e perciò sfruttati)



Naturalmente ora se ci sono troppo tutele, non puoi togliere le mele marce da un luogo e non permetti neanche ad un ricambio effettivo di lavoratori.



Quindi se instauri delle buone condizioni, puoi ammodernare il concetto di articolo 18. Certo tenendo conto che se hai troppe tutele non hai dinamicità e se hai troppa precarizzazione non hai merito....Se fai in modo che i contratti costino uguale per le aziende disincentivi la precarizzazione e se togli troppe tutele permetti anche una sorta di meritocrazia (perchè elimini le mele marce)



Secondo me bisogna trovare la giusta misura e i giusti pesi affinchè non ci sia nè troppa precarizzazione nè troppe tutele....In modo che allo stadio iniziale non ci sia troppa precarizzazione ed un passaggio verso tutele maggiori (ma non che disincentivino il merito).



Quindi direi che l'articolo 18 potrebbe essere ridiscusso ed adattato alle esigenze industriali attuali senza sterili esercizi di potere ma ponendo attenzione ad un progressivo aumento di tutele fino ad una certa età e ad un minor peso alla precarizzazione.



Ciao!!
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2012-02-05 15:44:47 UTC
sisi belle parole,ma tali rimangono credimi ve ne accorgerete trà 4/5anni max..


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