Domanda:
L'importanza della figura del Presidente del Consiglio è cambiata dopo il '94?
anonymous
2011-06-07 05:32:43 UTC
Domanda rivolta agli utenti più 'attempati'... ad oggi mi sembra che il ruolo del Capo del Governo sia interpretato da molti all'americana, ovvero sembra che il premier sia eletto dal popolo e che sia al di sopra di Parlamento, Magistratura e Capo dello Stato, i quali dovrebbero avere semplici ruoli di consulenza.

Questa credenza è abbastanza diffusa sia tra gli elettori, o almeno quelli che non si interessano più di tanto di politica e che tendono a semplificare le elezioni in uno scontro tra questo e quel leader... ma è anche abbastanza diffusa tra certi politici che si vantano a più riprese del proprio consenso personale e che amano definirsi 'Presidenti del Popolo'.

Domande:

1) prima del 1994, dopo la famigerata 'discesa in campo' di Berlusconi, il ruolo del Presidente del Consiglio era già così sopravvalutato?

2) La gente andava veramente a votare alle elezioni nazionali convinta di eleggere Andreotti piuttosto che Craxi, piuttosto che il proprio rappresentante in Parlamento?

3) Quando cadeva un governo, si parlava di ribaltone contro il Premier eletto dai cittadini e si invocavano le urne, oppure a differenza di oggi la gente e i politici conoscevano il ruolo del Parlamento e la sua sovranità?

Spero qualcuno sia in grado di rispondermi, grazie in anticipo!
Cinque risposte:
anonymous
2011-06-07 05:49:25 UTC
Non sono attempatissimo (classe '77), ma in famiglia la politica è sempre stata vissuta "intensamente", quindi penso di poterti rispondere abbastanza nel merito. Spero non ti dispiacerà se comincio dal fondo.



3) Nessuno parlava necessariamente di ribaltone. I trasformismi di singoli parlamentari erano comunque meno comuni o assenti. Si spostavano interi partiti. Diciamo che lo schieramento partitico era più frammentato e normalmente le crisi di governo avvenivano quando questo o quel partitello facevano mancare il sostegno al governo. Tipicamente, erano i socialisti a fare mancare il sostegno, in epoca craxiana. Capitava che di volta in volta ci si mettesse anche PSDI o PLI o PRI a dare la loro spallatina. Talvolta (diciamo più o meno la metà delle volte) si "rimpastava", dando agli "spallatori" qualche incarico di governo in più per tenerli buoni, talaltra si andava alle urne. Ma non si è mai parlato di "ribaltone contro il premier".



2) Si era molto consci di eleggere il partito, non il presidente. Certo, personalità forti come Moro, Berlinguer o Craxi erano grandi catalizzatori, ma le persone erano fortemente convinte che il partito fosse una realtà che travalicava i singoli e che se i singoli fossero venuti a mancare, ci sarebbe stato qualcuno in grado di raccogliere le idee e portare avanti la loro linea politica (in realtà, la morte improvvisa di Berlinguer ha dimostrato che la cosa non era così scontata...)



1) Il ruolo era decisamente meno "sentito", ma comunque importante. La politica de "Il capo sono io e comando io" è stata cominciata da Craxi circa a metà degli anni '80 (il Craxi prima maniera era meno accentratore). Non è un'invenzione Berlusconiana. Ricordo ancora le vignette di Forattini che ritraevano Craxi vestito come Mussolini.



Di nuovo nella politica Berlusconiana, persino rispetto a Craxi, c'è la volontà di non subordinazione del presidente del consiglio a qualunque altro potere.

Tu parli di interpretazione "all'americana", ma in realtà è un interpretazione "all'americana de no'altri"

Una libertà di azione simile a quella auspicata da Berlusconi, il presidente USA non ce l'ha. E' qualcosa di molto più vicino a una monarchia assoluta elettiva che a una repubblica presidenziale.
ⓣⓘⓣⓣⓨonline
2011-06-07 14:43:56 UTC
Ritieni la risposta di CFG 5 - loup garou come la più completa e ben esposta. Aggiungo solo che il ruolo del Presidente del Consiglio era senz'altro importante, ma tutto dipendeva dalle coalizioni che si formavano dopo le elezioni, ossia i partiti avevano un ruolo determinante (monocolori dc, pentapartito, appoggi esterni vari,governi di unità nazionale convergenze parallele e consociativismi vari..... e chi più ne ha più ne metta).



Da questo ne derivava che il cittadino elettore votava il PARTITO, e quando uno o più partiti sfiduciavano il governo il capo dello Stato iniziava il giro delle consultazioni a patire dagli ex presidenti della Repubblica, i due Presidenti delle Camere ed appurato che poteva esistere una maggioranza affidava l'incarico per formare un nuovo governo.



Non era nota la parola ribaltone, si spostavano partiti interi.



Il buono del sistema rigorosamente proporzionale, garantiva la presenza delle minoranze, l'altra medaglia era una grande instabilità e un gran immobilismo, si avevano governi che duravano massimo un anno. Quanti governi abbiamo avuto dal dopoguerra a fine anni ottanta....tanti, troppi.



Certo non c'era la figura del Presidente del Consiglio, come lo interpreta il nostro satrapo di Arcore non esisteva, ha fatto tutto lui, tutto ed il suo contrario. Fa credere che lui è l'unto del Signore perchè il popolo sovrano ha votato LUI, ma ad esempio ha cercato di boicottare i referendum vedi un po'! Solo per dirti l'ultima.....Ma fino che ci sarà questa nostra CARA COSTITUZIONE e sapremo difenderla, le cose non sono come dice lui. Se ne faccia una ragione.



Ma il discorso potrebbe essere lungo: per me che ho vissuto il periodo a cui ti riferisci, è difficile dire se era meglio prima o meglio dal 1994 in poi.



Certo che le grandi conquiste di diritti (civili, del lavoro, della famiglia o temi sensibili) hanno portato grandi passioni e grandi speranze. Ci sono stati momenti difficili, gli anni del terrorismo e tanto altro, ma ripeto ricordo una grande passione e soprattutto un grande rispetto tra le forze politiche in campo. Poi c'è stata la degenerazione alla fine degli anni ottanta, il prosieguo è un'altra storia.



Per chiudere con una battuta: " politici di allora MANGIAVANO, ma almeno SAPEVANO STARE A TAVOLA....."



ADESSO MANCO QUELLO. Figure come De Gasperi, Moro, Berlinguer, Nenni, Ugo La Malfa, Pertini, ed perchè no anche Andreotti, (quest'ultimo si è difeso NEL PROCESSO) non ne vedo, specie in quell'area politica che oggi governa mio malgrado il nostro Paese.
?
2011-06-07 13:22:47 UTC
La risposta è no a tutte e tre le domande, il capo del governo non era inamovibile, dipendeva dalla sua maggioranza, non rimpiango quel periodo perchè i governi duravano poco e non riuscivano a governare. In quel periodo sono stati creati l' enorme debito pubblico e la burocrazia che ci soffoca.

La gente votava il partito, il capo del partito non sempre andava al governo, ed era un sistema bloccato in cui l' opposizione , per motivi di carattere internazionale, non sarebbe mai potuta andare al potere.

I governi cadevano tutti i giorni ma la maggioranza parlamentare era sempre quella, quindi i ribaltoni non esistevano perchè erano sempre loro (democristiani+ alleati) a governare. Non prendermi per un vecchietto ho 30 anni ma queste cose me le ricordo molto bene.
?
2011-06-07 13:02:43 UTC
Non è cambiato nulla sebbene si sia cercato di instillare nell'opinione pubblica che la Costituzione, che pochi conoscono esattamente nel testo, sia cambiata e che il 'premier', altra parolina fatta passare per buona ma che in Italia, al contrario del Regno Unito dove è nata l'istituzione, non ha alcuna valenza, sia direttamente eletto e scelto dal popolo!



Niente di più falso!



Ed ecco perché dal '94 la dottrina parla di 'sincrasia' tra costituzione materiale e costituzione formale: questa dice una cosa, quella invece ne è la interpretazione errata che la politica ne ha dato.



Il 'Porcellum' ha comunque contribuito a rendere poco chiara tutta la faccenda.
onox
2011-06-07 12:49:04 UTC
Il problema nasce tutto dalle due riforme elettorali che abbiamo avuto avuto la prima riforma maggioritaria con "indicazione" del presidente del consiglio e la seconda (legge porcata di berlusconi\calderoli) proporzionale ma sempre con indicazione del presidente del consiglio.



L'anomalia è che la nostra costituzione ancora oggi non prevede alcuna indicazione da parte dell'elettore del presidente del consiglio e da invece mandato di eleggere il presidente del consiglio al parlamento con la ratifica del presidente della republica.



Quindi dal 94 ci troviamo con l'anomalia di una legge elettorale in realtà non costituzionale che fa indicare il presidente del consiglio come il leader della coalizione vincente, mentre invece prima della riforma elettorale (quindi prima degli anni 90) dopo l'elezione si assisteva alla tragicomica sceneggiata che a volte durava un mese del presidente della republica che su indicazione dei partiti proponeva il presidente del consiglio che poi doveva ottenere la fiducia del parlamento.


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