Domanda:
ecco chi vete votato?
anonymous
2008-04-14 13:37:33 UTC
Solo per quello che gli è riuscito meglio...non finire in carcere nonostante:

Falsi in bilancio

* Lodo Mondadori, corruzione giudiziaria (attenuanti generiche, sentenza definitiva)
* Caso All Iberian 1, 23 miliardi di lire in tangenti a Craxi (attenuanti generiche e nuova legge intervenuta, sentenza definitiva)
* Caso Lentini, falso in bilancio (attenuanti generiche e nuova legge intervenuta, sentenza definitiva)

Reati estinti per intervenuta amnistia

* Falsa testimonianza P2
* Terreni Macherio, imputazione per uno dei due falsi in bilancio

Sentenze di assoluzione

* Caso All Iberian 2 (falso in bilancio, sentenza di I grado)
* Sme-Ariosto 1 - imputazione su vendita Iri, corruzione giudiziaria (sentenza di I grado)
* 4 Tangenti alla guardia di finanza (assolto per non aver commesso il fatto, sentenza definitiva)
* Medusa cinematografica, falso in bilancio (assolto in quanto per la sua ricchezza potrebbe non essersene accorto, sentenza definitiva)
* Sme-Ariosto 2, falso in bilancio (stralciato in base alla nuova legge sul falso in bilancio)
* Sme-Ariosto 1 - corruzione in atti giudiziari per due versamenti a Renato Squillante (assoluzione per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste, sentenza definitiva)
* Terreni Macherio, imputazione per appropriazione indebita, frode fiscale, e uno dei due falsi in bilancio (sentenza definitiva)

Procedimenti archiviati

* Bilanci Fininvest, falso in bilancio e appropriazione indebita (prescritto a causa della nuova legge sul falso in bilancio)
* Consolidato Fininvest, falso in bilancio (prescritto in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
* spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest
* traffico di droga
* tangenti fiscali Pay-tv
* Stragi 92-93, concorso in strage
* Concorso esterno in associazione mafiosa assieme a Marcello Dell'Utri, riciclaggio di denaro sporco

Procedimenti in corso

* Diritti televisivi, falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita (indagini in corso)
* Tangenti a David Mills, corruzione giudiziaria (rinviato a giudizio)
* Corruzione per aver raccomandato attrici in RAI (richiesto rinvio a giudizio)
Sedici risposte:
Mickele
2008-04-14 13:43:55 UTC
Avrebbero dovuto indagarlo per associazione mafiosa assieme a Dell' Utri!

Ma si sa come funzionano le cose qui in Italia...
kim
2008-04-14 13:42:00 UTC
ti sei dimenticato che ha anche fatto le corna ai capi di stato, scorreggia in pubblico, fa finta di sodomizzare il suo autista, dà del kapò ad un deputato, si paragona a cristo................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
anonymous
2008-04-14 13:43:31 UTC
ma falla finita che ORMAI DI BERLUSCA SI SA TUTTO !



Avete perso la sinistra radicale è finita !



la gente è stancaaaaaaaa



bimbo idiottaaaaaaaaaaa
anonymous
2008-04-14 13:45:10 UTC
e quindi?!? ma se ci prendono x il **** in tutto il mondo un motivo ci sarà! "qualche" colpa dovrà prendersela pure lui!! un paese non può permettersi di essere governata da gente così! in america sarebbe già stato radiato ed esiliato al 2 gg!! sveglia gente.. saranno 5 anni di povertà e mafia a gogò.. c'è solo da avere paura!!!!!
anonymous
2008-04-14 17:08:12 UTC
Nikos tu paragoni un "potenziale conflitto di interessi"

a riconosciuti conflitti di interessi plurimi e alla trafila di

sentenze a riguardo di Berlusconi?



Per me i sostenitori di Berlusconi si possono esprimere

come preferiscono, ma quando poi la UE comincerà a

mandarci una pioggia di sanzioni, quando oltre a toccare

il fondo avranno scavato fino ad avere una fogna a cielo

aperto, e qualcuno dall'alto tirerà lo sciacquone portando

giù i loro eroi, non facciano come i valenti balilla che alla

fine della guerra si andarono a nascondere per poi far

finta di nulla.
Jam
2008-04-14 14:42:22 UTC
Le pecore restano pecore...e il buon Alexio ce ne da una degna riprova! Complimenti a tutti gli italiani che hanno permesso tutto questo.
lory59
2008-04-14 14:19:29 UTC
ecco chi hanno votato!!!!! non fare di ogni erba un fascio ,io non sono fra chi lo ha votato ne ieri ,e nemmeno l'altra volta, ma l'italiani lo hanno rivoluto ,così ci sà cosa ci si merita ,la mamma dei cre-tini è sempre incinta
Eddy Ghillet
2008-04-14 13:49:43 UTC
I don't have words!!
Nikos85MI
2008-04-14 13:46:13 UTC
Ecco invece per chi avevi votato tu alle precedenti elezioni:



Procedimenti giudiziari a carico di Romano Prodi



Romano Prodi è stato coinvolto in alcuni procedimenti giudiziari, in ciascuno di essi è stato riconosciuto non colpevole dalle accuse e non si è andati oltre le udienze preliminari: in alcuni casi è stata disposta l'archiviazione, in un caso si è prodotta sentenza, dichiarando il «non luogo a procedere» perché «il fatto non sussiste».





Presidenza dell'IRI e vendita della SME

Per approfondire, vedi la voce Vicenda SME.



Romano Prodi e l'allora Ministro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Luigi Granelli, subito dopo la firma dell'accordo IRI-CNRLe vicende riguardanti la vendita, risalente al 1993, da parte dell'IRI delle proprie società alimentari, facenti capo principalmente alla finanziaria SME, è stata oggetto d'indagini da parte della magistratura, quindi Romano Prodi, in quanto presidente dell'IRI durante la privatizzazione, è stato oggetto d'investigazione, insieme al consiglio d'amministrazione dell'IRI. L'IRI, durante il primo mandato di Prodi, nel 1985 fallì nell'intento di cedere la SME a privati. Dopo aver ottenuto per l'intero assetto della società solo l'offerta d'acquisto della Buitoni di Carlo De Benedetti, con essa siglò una intesa preliminare, da far approvare dal proprio Cda e dal governo. L'accordo prevedeva la vendita dell'intera partecipazione dell'IRI, pari al 64% del capitale, della SME e la cessione della Sidalm, a un prezzo in linea con quanto stabilito dalle perizie effettuate su richiesta dell'ente pubblico a soggetti terzi[7]. Tale accordo non portò però ai suoi effetti. Nonostante l'approvazione all'unanimità del consiglio dell'IRI, fermamente intenzionata ad uscire dal settore alimentare, decisione appoggiata anche dal Comitato interministeriale per la Politica Industriale (CIPI), quanto stabilito saltò perché, alla fine, venne meno l'appoggio del governo, presieduto allora da Bettino Craxi, che vedeva come ministro per le Partecipazioni statali Clelio Darida, con cui il presidente dell'IRI aveva fino alla stipula dell'accordo relazionato sulla vicenda. Vi fu così un primo rinvio della decisione, causato dall'arrivo di una offerta anonima superiore del 10% di quella di De Benedetti poco prima dei termini a disposizione, seguita da una ulteriore offerta, da parte di Barilla, Berlusconi e Ferrero, davanti un'altra scadenza e da quelle di altri imprenditori. De Benedetti volle portare la questione con l'IRI in tribunale perché si sentì discriminato e pensò di poter far valere come contratto l'accordo firmato con Prodi. Dalla sentenza di primo grado, che diede torto alla Buitoni, scaturì il Processo SME, che vede imputati Silvio Berlusconi e altri per corruzione di giudici. Ciò nonostante, la sentenza in appello venne confermata, seppur criticandone le motivazioni addotte[8], e così anche in cassazione.



Toccata da problematiche giudiziarie, da dispute politiche e senza un esplicito assenso governativo, la questione della privatizzazione della SME venne nei successivi anni messa completamente da parte, nel 1988 un nuovo intervento del CIPI riconsiderò strategico il mantenimento del gruppo.



A distanza di molto tempo Berlusconi, nel corso del suo processo per corruzione di magistrati, durante il suo mandato di presidente del Consiglio, è intervenuto in sua difesa con delle dichiarazioni spontanee che hanno richiamato l'attenzione di Prodi. Qui ha sostenuto di aver fatto un'opera meritoria con il suo intervento, risparmiando allo Stato un cattivo affare, introducendo dubbi sulla correttezza della cessione a De Benedetti e al valore reale della partita. Ciò ha portato a una reazione di Prodi, allora presidente della Commissione, con la pubblicazione di comunicati stampa e documentazione in difesa del suo operato [9].



La vendita della SME avvenne solo tra il 1993 e il 1996, senza essere venduta per intero, ma suddivisa in varie parti. I procedimenti giudiziari che hanno coinvolto Prodi sono stati quattro, in tre è presente l'ipotesi di reato d'abuso d'ufficio. Il primo è iniziato dalle denunce contro ignoti di Giovanni Fimiani, un imprenditore condannato per bancarotta, che ha attribuito il fallimento delle proprie imprese al comportamento assunto dall'IRI. Richiamante l'intesa preliminare del 1985 per la cessione della SME dall'IRI alla Buitoni, venne archiviato nel 1997, ritenendo i magistrati privi di attendibilità le accuse di complotto ai suoi danni e i motivi avanzati dal denunciante sottostanti al fallimento delle proprie aziende. Per la vendita della Italgel alla Nestlé i magistrati convengono nell'archiviazione (1999), il reato ipotizzato viene escluso e si riconosce che il prezzo pagato dal compratore sia stato determinato secondo le procedure richieste.



Gli ultimi due casi riguardano la cessione della Cirio-Bertolli-De Rica e di parte di questa dalla Fisvi all'Unilever, che portò a una sentenza d'assoluzione nell'udienza preliminare, e delle consulenze che Prodi avrebbe svolto per Goldman Sachs e General Electric durante il mandato all'IRI, indagini seguite in conseguenza di un articolo della stampa, che parlava anche di evasione fiscale, di cui la magistratura conviene nel disporre l'archiviazione nel 2002.





Il caso Cirio

Nell'ambito delle indagini per la vendita della Cirio-Bertolli-De Rica, Romano Prodi era indagato per abuso d'ufficio. Prodi era stato nel 1990 advisory director della Unilever NV (Rotterdam) e della Unilever PLC (Londra), gruppo che secondo le indagini aveva gestito la trattativa attraverso la Fisvi. Secondo l'accusa quindi Prodi avrebbe favorito la Fisvi, sebbene questa non avesse i mezzi finanziari per acquistare la Cirio-Bertolli-De Rica, in modo da agevolare indirettamente l'Unilever, aggirando così l'obbligo di conseguimento del miglior prezzo previsto dalle direttive CIPE.



L'inchiesta fu nota dal 23 febbraio 1996 e portò a una sentenza di non luogo a procedere nell'udienza preliminare il 22 dicembre 1997, con la più ampia formula di proscioglimento «perché il fatto non sussiste». Il GUP Eduardo Landi citò nelle motivazioni anche la riforma dell'abuso d'ufficio, varata pochi mesi prima (il 10 luglio) su iniziativa dell'Ulivo e votata anche dalla coalizione avversaria.



La riforma dell'abuso di ufficio era prevista nei programmi di tutte le forze politiche presentatesi alle elezioni del 1996. Il lavoro su questo argomento era già stato avviato da diversi gruppi parlamentari e dal Governo Dini fino alle elezioni dell'aprile '96. Il provvedimento nasceva quindi non per iniziativa governativa ma per iniziativa parlamentare. La riforma, fu, fin dal maggio del '96, oggetto di un confronto con i sindaci di tutti gli orientamenti politici che sollecitavano provvedimenti tesi a far superare difficoltà, resistenze e ostacoli che appesantivano il lavoro delle amministrazioni locali.



L'abuso di ufficio, così com'era allora configurato, conferiva ai giudici un ampio potere discrezionale di giudizio nei confronti delle scelte degli amministratori locali, determinando sovente rallentamenti anche molto rilevanti delle attività delle amministrazioni, per questo la necessità di provvedere a questa riforma raccoglieva il consenso unanime degli amministratori locali sia di centrodestra sia di centrosinistra.



Il giudice pronunciò una sentenza di non luogo a procedere con la più ampia formula di proscioglimento (il fatto non sussiste) e con l'acquisizione di una perizia d'ufficio che accertò la congruità del prezzo di vendita della parte della SME ceduta. La sentenza confermò la regolarità del procedimento seguito per la vendita ed il Giudice ha inoltre accertato che Prodi non aveva avuto rapporti con Unilever e aveva comunque già cessato il proprio rapporto con Goldman Sachs nel periodo in cui è avvenuta la cessione di CBD a favore di Fisvi, cui è seguita quella parziale per il settore "olio" in favore di Unilever.



Alcuni hanno criticato tale riforma e la sua relazione con l'indagine su Prodi. I giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio definiscono «per certi versi imbarazzante[10]» il fatto che tra le motivazioni ci sia un riferimento alla legge varata dall'Ulivo, ma riconoscono che tale riferimento «non fu affatto decisivo per quella sentenza»[11] in quanto Prodi fu prosciolto perché il fatto non sussisteva. Secondo Silvio Berlusconi invece «Prodi s'è salvato grazie all'amnistia e alla modifica dell'abuso d'ufficio. Quelle sì che furono leggi ad personam, quando lui doveva rispondere davanti ad un GIP dei finanziamenti che le sue partecipazioni statali davano alla DC» (21 gennaio 2006). Tuttavia Romano Prodi non ha usufruito dell'amnistia e non è stato indagato per finanziamento illecito.





Consulenze Nomisma

In seguito alla sua prima elezione alla presidenza IRI nel 1982, a Prodi venne contestato di non aver abbandonato il ruolo di dirigente in Nomisma, configurando un potenziale conflitto di interessi.

Negli anni successivi l'IRI stipulò alcuni contratti di consulenza con la società, che portarono a dubitare sulla trasparenza dell'operazione: in un primo processo, concluso nel 1988, Romano Prodi venne assolto con formula piena in quanto alla luce delle indagini non si configurava reato nel suo comportamento.



Il giudice Francesco Paolo Casavola che lo assolse dichiarò::«L'idea che le commesse siano state affidate perché a richiederle erano il presidente dell'Iri e il suo assistente alle società collegate è verosimile, ma non assume gli estremi di reato».
anonymous
2008-04-14 13:42:35 UTC
Cioè se dopo tutta sta sfilza di dati (gravi, direi), alexio ti risponde "E quindi?" non mi pongo ulteriori domande.

Grazie che in Italia vincono ste personalità...
Karin
2008-04-14 13:42:19 UTC
di che ti stupisci? Siamo in Italia no?

Un criminale al governo, e allora?
papier1260
2008-04-14 13:45:32 UTC
Mi spiace la lista non entra tutta Popolo delle Libertà (56)

Abrignani Ignazio (FI): Avvocato, ex capo della segreteria di Claudio Scajola, è indagato a Milano per dissipazione postfallimentare

nelle indagini sulla bancarotta della Cit, l’agenzia di viaggi dello Stato di cui era commissario straordinario. La Cit

è stata acquista dall'imprenditore campano Gerardo Soglia (pure lui candidato per la Pdl, non si sa se anch’egli indagato oppure

no), indicato come uno degli imprenditori che dovrebbe far parte della fantomatica cordata Berlusconi per l’acquisto di

Alitalia.

Balletto Sandro (FI): Ex presidente della Provincia di Cagliari, è stato condannato in primo grado nel 2006, con rito

abbreviato, a 10 mesi di reclusione per danneggiamento aggravato e alcune contravvenzioni alle leggi di tutela ambientale, in

relazione al rifacimento della spiaggia di Cagliari, il “Poetto”. Il Tribunale gli ha inflitto anche una provvisionale

immediatamente esecutiva di 100 mila euro da versare al Demanio, 1 anno di interdizione dai pubblici uffici e la condanna al

ripristino ambientale.

Berlusconi Silvio (FI): 2 amnistie (falsa testimonianza P2 e falso in bilancio Macherio); 1 assoluzione dubitativa (corruzione

Gdf, falso bilancio Medusa); 1 assoluzione piena (corruzione giudici Sme-Ariosto); 2 assoluzioni per depenalizzazione del

reato da parte dello stesso imputato (falsi in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto); 8 archiviazioni (6 per mafia e riciclaggio, 2 per

concorso in strage); 6 prescrizioni (finanziamento illecito a Craxi con All Iberian; falso in bilancio Macherio; falso in bilancio

e appropriazione indebita Fininvest; falso in bilancio Fininvest occulta; falso in bilancio Lentini; corruzione giudiziaria

Mondadori); 3 processi in corso: Telecinco (falso bilancio, frode fiscale, violazione antitrust spagnola), caso Mills (corruzione

giudiziaria), diritti Mediaset (appropriazione indebita, falso bilancio, frode fiscale), Saccà (corruzione); 1 indagine in corso

(istigazione alla corruzione di alcuni senatori).

Bergamini Deborah (FI): La sua posizione è al vaglio della Procura di Roma, cui i pm di Milano hanno trasmesso il fascicolo

relativo all’ipotesi di interruzione di pubblico servizio, in concorso con l’allora dg Rai Flavio Cattaneo, per aver ritardato le

notizie sui risultati elettorali delle regionali 2005, molto negativi per il governo Berlusconi.

Berruti Massimo Maria (FI): Condannato in via definitiva a 8 mesi per favoreggiamento, per aver depistato nell’estate del

1994 le indagini sulle tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza dopo una visita a Berlusconi a Palazzo Chigi.

Brancher Aldo (FI): Condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Psi, si salva in

Cassazione grazie alla prescrizione (per il secondo reato) e alla depenalizzazione del reato (il primo) da parte del suo stesso

governo. Indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sulla scalata di Fiorani (Bpl) all’Antonveneta: la Procura trova un

conto alla Banca Popolare di Lodi intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila

euro in due anni.

Briguglio Carmelo (FI): Nel 1999 viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e truffa alla Regione e all’Unione europea

nell’inchiesta della Procura di Palermo su presunti finanziamenti regionali e comunitari girati a tre società «amiche» per corsi

di formazione professionale. Il processo viene poi trasferito per competenza a Messina, dove i giudici annullano il precedente

decreto di rinvio a giudizio e ripartono praticamente da zero. Ma il tour non è finito, perché nel gennaio 2003 il gip messinese

dichiara prescritta una parte delle accuse, e dirotta quelle rimaste (truffa e falso) a Reggio Calabria, in quanto fra gli indagati

c’è anche un giudice di pace di Messina. E a Reggio Briguglio viene assolto nel 2006.

Camber Giulio (FI): Condannato nel 2007 dalla Corte d’appello di Trieste a 8 mesi di reclusione (con rito abbreviato e sconto

di un terzo della pena) per millantato credito nell’ambito del crac Kreditna Banka, l’istituto di credito della minoranza slovena

fallita nel 1997: nel novembre 1994 avrebbe ricevuto 100 milioni di lire dai vertici dell’istituto, garantendo loro un intervento

politico per salvarlo dalla bancarotta. Intervento poi mai compiuto. Infatti la banca fallì.

Cantoni Giampiero (FI): Ha patteggiato 2 anni di reclusione complessivi prima per corruzione (con risarcimento di 800

milioni di lire) e poi per concorso nella bancarotta fraudolenta del gruppo Mandelli.

Catone Giampiero (Dc Autonomie): arrestato a Roma nel 2001 per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata,

falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata (due bancarotte da 25 miliardi di lire l’una e 12

miliardi di finanziamenti a fondo perduto ottenuti dal ministero dell’Industria – secondo l’accusa – con carte e perizie false), è

stato rinviato a giudizio. Così come all’Aquila, sempre per bancarotta fraudolenta (fallimento dell’Abatec, azienda di Chieti da

lui stesso amministrata, che avrebbe dovuto produrre macchinari ad alta tecnologia per la lavorazione dei pannolini, ma fu

dichiarata fallita dopo un aumento di capitale deliberato prim’ancora che fossero sottoscritte le quote sociali). La stessa Procura

dell’Aquila ha chiuso un’altra indagine a carico di 44 persone, fra cui Catone, su una presunta mega-truffa ai danni della

multinazionale Merker e di diverse banche, tra le quali Intesa. Qui Catone è indagato per estorsione, insieme al fratello Mario,

dipendente di Banca Intesa, per aver spillato 118mila euro ad alcuni dirigenti Merker, millantando interventi politici per

risolvere i guai finanziari del gruppo.

Ciarrapico Giuseppe (FI): 5 condanne definitive, una in primo grado e una serie impressionante di arresti e procedimenti

penali. Nel 1973 la Corte d’Appello di Roma conferma la sentenza del Tribunale di Cassino e lo condanna per truffa aggravata

e continuata ai danni di Inps, Inail e Inam per non aver registrato sui libri paga gli stipendi dei dipendenti. La Cassazione

conferma la truffa, ne dichiara prescritta una parte e incarica la Corte d’appello di rideterminare la pena per l’altra. Nel 1974

altra condanna: il pretore di Cassino gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela

“il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”:sentenza confermata in Cassazione. Nel marzo ’93 viene arrestato a Roma per lo

CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO

Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez

3

scandalo Safim Leasing- Italsanità (per vari miliardi di lire avuti dalla Safim Factor scontando titoli di credito inesistenti dopo

aver affittato suoi immobili a Italsanità): nel 1995 viene condannato con rito abbreviato a 1 anno per falso in bilancio e truffa,

pena poi confermata in appello e in Cassazione. Aprile ’93: Di Pietro lo fa di nuovo arrestare per una stecca di 250 milioni di

lire versata al segretario del Psdi Antonio Cariglia su richiesta di Andreotti. “Era vero, li diedi per arruolare Domenico

Modugno alle feste dei socialdemocratici”, dirà lui anni dopo. Passa un mese e torna dentro, stavolta per un presunto miliardo

alla Dc andreottiana nello scandalo delle Poste. A giugno, condanna in primo grado a 6 mesi per diffamazione: aveva affisso a

Fiuggi un manifesto in cui dava a un consigliere comunale del “mentitore diffamatore mestatore”. Nel 1997 la Procura di

Roma lo fa rinviare a giudizio per peculato, abuso e falso nella sua attività di re delle acque minerali: secondo il pm Maria

Cordova, mentre era custode giudiziario dell’Ente Fiuggi, Ciarrapico omise di versare 20 miliardi al Comune e si appropriò di

somme di denaro per spese pubblicitarie, interessi passivi e acquisto di beni capitalizzati, rinnovando il contratto di vendita

dell’acqua Fiuggi a una sua società che offriva prezzi inferiori rispetto a un’altra (danneggiando il Comune, che percepiva un

tot a bottiglia). Nel 1995 viene condannato con rito abbreviato per falso in bilancio delle Terme Bognanco. Ma questi processi

finiscono in nulla. Nel 1998, però, arriva la mazzata: condanna in Cassazione a 4 anni e 6 mesi per la bancarotta fraudolenta

del Banco Ambrosiano. La sua “Fideico”, nel 1982, aveva ottenuto dalla Banca di Roberto Calvi e della P2 un improvviso

aumento della linea di credito da 4 a 39 miliardi, restituendo solo le briciole. Nel 1999, il kappaò: la quinta condanna definitiva

a 3 anni per il crac da 70 miliardi della società che controllava la “Casina Valadier”, il palazzetto liberty romano trasformato in

ristorante. Ma il Ciarra, pur dovendo scontare 7 anni e mezzo, non finisce in carcere: grazie all’età e agli acciacchi, ottiene

l’affidamento ai servizi sociali. Intanto i processi avanzano, con qualche botta di fortuna. Nel ’99, condannato in appello per

emissione di assegni a vuoto, il nostro eroe è assolto in Cassazione perchè il reato è stato appena depenalizzato. Nel 2000 cade

in prescrizione la condanna in primo grado per violazione della legge sulle assunzioni obbligatorie di invalidi. Nel 2001,

condanna in primo grado a Perugia per abuso d’ufficio insieme al giudice fallimentare di Frosinone che nel ’93 regalò

l’amministrazione controllata alla sua capogruppo “Italfin 80” in crisi nera, evitandogli il crac: reato poi estinto per

prescrizione. Intanto lui s’è dato alle cliniche private. E anche in quel ramo riesce a dare lavoro alla Giustizia. Nel 2002 il

Tribunale di Roma lo condanna a 1 anno e 8 mesi per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni: insieme ad alcuni

dirigenti della “Quisisana”, avrebbe imposto a una cinquantina di pazienti sottoposti a trasfusioni parcell
anonymous
2008-04-14 13:46:48 UTC
bravo sono daccordo con te...io credo che la gente sia impazzita! come si fa a votare un corrotto mafioso del genere?
Alexio01
2008-04-14 13:40:57 UTC
e quindi ?
anonymous
2008-04-14 13:42:26 UTC
ragazzi qualcuno dica che la campagna elettorale è finita, e ditegli pure che ormai pure se fa campagna contro berlusca il buono benzina da 10 euro non glie lo passano più...
anonymous
2008-04-14 13:42:20 UTC
ahi! ahi! che mal !!!!



NON TI RESTA CHE ROSIKARE


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