Purtroppo ieri eravamo lì per chiedere ben altro.
Siccome molti pensano che siamo degli ingrati è giusto che tutti sappiano perchè gli aquilani sono scesi in piazza per protestare.
1) LA QUESTIONE DELLE TASSE: dal 1 luglio gli aquilani stanno ripagando le tasse che erano state sospese dopo il terremoto del 6 aprile. Secondo l'emendamento approvato ieri dal 1 gennaio 2011 dovremmo restituire nell'arco di 10 anni il 100% delle tasse che non sono state pagate in questi 15 mesi.
Cioè dal prossimo anno L'Aquila sarebbe la città che paga più tasse in tutta Italia (in una situazione che vi posso assicurare è davvero drammatica).
Volete sapere come è andata per gli altri terremoti?
Per il terremoto che il 13/12/1990 colpì la Sicilia la sospensione dei tributi durò 3 anni e hanno restituito il 10% di quello che non avevano pagato dopo 13 anni.
Per il terremoto che nel 1997 colpì l'Umbria e le Marche la restituzione delle tasse è iniziata 12 anni dopo e stanno restituendo il 40% delle imposte non pagate nell'arco di 10 anni.
Per il terremoto che nel 2002 colpì il Molise la sospensione delle tasse si è protratta per 2 anni e mezzo, la restituzione è iniziata 7 anni dopo e anche loro stanno restituendo il 40% in 10 anni.
Anche per l'alluvione di Alessandria del 1994 (il presidente del consiglio era Berlusconi e Tremonti era il ministro del tesoro) è stato restituito solo il 10% dei tributi che erano stati sospesi.
2) LA QUESTIONE DEL LAVORO: a L'aquila ci sono oggi 16000 disoccupati, molte imprese stanno chiudendo e la tanto promessa zona franca non ci è stata ancora concessa.
3) FONDI PER LA RICOSTRUZIONE: Non ci sono i fondi per riparare le case danneggiate dal sisma (addirittura non abbiamo neanche i soldi per pagare gli albergatori che ospitano ancora 4000 sfollati) e soprattutto non c'è un progetto per ricostruire il centro storico che è stato letterlmente abbandonato.
Il problema è che il governo va avanti ad ordinanze e manca una legge organica per la ricostruzione che ci dica quanti soldi lo stato è effettivamente disposto a stanziare e ci dia in questo modo garanzie sul futuro.
Se si continua così una città con ben 800 anni di storia che è riuscita a rialzarsi già dopo altri terremoti rischia di morire per sempre.
Ecco perchè ieri siamo scesi in piazza a manifestare e siamo stati trattati come terroristi.
La manifestazione di ieri era assolutamente pacifica e non c'erano i centri sociali di Roma come la questura vuole far credere, accortasi forse dell'errore commesso. Le persone che erano in prima fila e i ragazzi che sono stati feriti erano terremotati aquilani che volevano solo far sentire le proprie ragioni e invece si sono presi le manganellate.
Cosa abbiamo ottenuto ieri?
La restituzione delle tasse non pagate sarà rateizzata in 10 anni invece che in 5 anni. Come dire: semplicemente una morte un pò più lenta.
@Paoletta: scusa ma la persona che ti ha detto che ieri al corteo non c'erano solo aquilani ha partecipato alla manifestazione?
Se si allora aveva anche lui buoni motivi per protestare, se no come fa a dire che al corteo c'erano anche persone estranee?
Io c'ero e ti posso giurare che non è così ma c'erano anche i giornalisti con telecamere e macchine fotografiche (per fortuna) sfido chiunque a trovare nei video o nelle foto che ci sono su internet un infiltrato dei centri sociali tra i manifestanti.
Per quanto riguarda tutto il resto, beh sicuramente ci saranno tra di noi anche persone disoneste, lo hai detto tu stessa: ci sono aquilani e aquilani, ma quelli che hanno manifestato ieri hanno semplicemente cercato di difendere i loro diritti.