Il decreto Bersani ha intaccato privilegi quasi secolari di alcune caste di intoccabili, che hanno, ovviamente, reagito, in alcuni casi con mezzi leciti, in altri illeciti. Secondo me i provvedimenti sono tutti giusti: dobbiamo capire che tutti noi siamo produttori di qualcosa e consumatori di qualcos'altro; qualunque provvedimento favorisca i consumatori, ci favorisce tutti nel lungo periodo, anche se scontenta, nel breve, la categoria colpita. Se i farmaci generici costano meno, anche i taxisti li pagheranno meno, e magari qualcuno di quei taxisti ha, con grandi sacrifici, mandato il figlio all'Università a studiare farmacia, e il pacchetto Bersani lo aiuterebbe a trovare lavoro. Se non impariamo a considerarci parte di un tutto piuttosto complicato, non riuciremo mai a modernizzare il Paese. La destra economica ha accusato il colpo, perché questo è il tipico provvedimento di liberalizzazione che ci si aspetta da un governo di centro destra, e che Berlusconi, in 5 anni, non si è neanche sognato di immaginare, preoccupato com'era delle sue vicende giudiziarie e di zerbinarsi davanti a Bush. La destra sociale ha immediatamente rispolverato l'anticaglia corporativista. Le corporazioni, se non sbaglio, erano state abolita in Inghilterra nella metà del 19° secolo, ed erano proibite anche dallo Statuto Albertino (il Granduca Leopldo di Toscana le aveva abolite addirittura nel 1770): provvedimenti figli del convincimento di economisti (liberali, non socialisti) come Stuart Mills, che le ritenevano, a ragione, ostacolo allo sviluppo dell'economia. Nel secolo scorso, furono riesumate da Mussolini, che, pur tingendole di colore "socialista", in quanto davano rappresentanza ai lavoratori (peccato che fossero stati sospesi diritti inalienabili come quello di sciopero), in realtà le considerava utilissimo strumento di controllo dell'economia e dei lavoratori. Piuttosto, mi preoccupa il fatto che il provvediemento sui taxisti sia già stato modificato; solo il tempo ci dirà se questa modifica non lo abbia anche snaturato facendogli perdere di efficacia.