Se vince il SI questo quello che accadrà:
-Togliendo al Senato la possibilità di votare la fiducia al Governo si spezza il bicameralismo perfetto
- la riforma prevede una riduzione (quasi del 20 per cento) del numero dei parlamentari
- Inserisce la norma antiribaltone
- Apporta significative correzioni alla riforma del titolo V della scorsa legislatura:
1. Definisce meglio le reciproche competenze tra Stato e Regioni: riconduce al primo una serie di materie che erano state inserite nell’elenco delle materie di legislazione concorrente
2. Ha inserito la clausola dell’interesse nazionale sia in funzione preventiva, come presupposto per l’attivazione di una legislazione nazionale (anche su materie di competenza regionale), che repressiva, limite da attivare in via eccezionale e che deve essere accolto dal Parlamento in seduta comune con maggioranza assoluta (ricentralizzazione del sistema).
- Se vince il SI’ le parti più importanti della riforma entrerebbero in vigore solo nel 2011 quindi si avrebbe il tempo per apportare delle modifiche mentre con la vittoria del NO la Carta rimarrebbe ‘intoccabile’.
In generale, i punti della riforma della Cdl che non piacciono a tutti coloro che sostengono il NO sono:
1) Il premier viene eletto direttamente dal popolo e non necessita della fiducia della Camera per insediarsi
2) il potere del premier di sciogliere le Camere di sua iniziativa
3) la normativa anti-ribaltone: pochi deputati della maggioranza fedeli al Premier possono impedire la sfiducia costruttiva e quindi la designazione parlamentare di un nuovo Primo Ministro
4) il ritorno alle urne se le elezioni non producono la maggioranza voluta